RELIGIONE
“È l’ora dei santi angeli”
dal Numero 29 del 1 agosto 2021
di S. E. Mons. Athanasius Schneider

Fin dalla creazione del mondo e lungo tutta la Storia della salvezza, gli angeli annunciano e servono la realizzazione del disegno salvifico di Dio. Ogni cristiano, come tutta la Chiesa militante, partecipando fin da quaggiù alla loro comunità beata, beneficia del loro misterioso e potente aiuto, ma è necessario invocarlo, particolarmente in tempi di maggior difficoltà.

«Il nostro tempo è l’ora dei santi angeli». Sono parole che pronunciò una volta san Pio da Pietrelcina. Possiamo credere che Nostro Signore voglia che i santi angeli siano più invocati nel nostro tempo a causa delle manifestazioni sorprendentemente crescenti dell’influenza degli spiriti maligni nella società umana e nella vita della Chiesa. 

Gli angeli, con la loro stessa esistenza, presentano alla Chiesa un appello molto potente a volgersi all’eternità, al mondo invisibile che ci attende. Qui sulla terra, attraverso la vita di grazia e i sacramenti, e soprattutto attraverso la Santa Eucaristia, anticipiamo già la Vita eterna nella nuova Gerusalemme. Là saremo una comunità composta da uomini e angeli, una “famiglia di Dio” composta da tutti coloro che appartengono a Cristo e al suo Corpo mistico, come dice san Tommaso d’Aquino. È evidente che sia gli angeli che gli uomini sono ordinati a un fine specifico, il quale è la gloria celeste e il godimento di Dio. Pertanto, dobbiamo già da ora iniziare a praticare e vivere questa realtà qui sulla terra, pregando consapevolmente, lavorando e combattendo per Cristo insieme ai nostri fratelli e compagni celesti. 

I santi angeli sono nostri compagni e nostri esempi anche nel culto del Signore, specialmente nel culto dell’Eucaristia. Sono i nostri migliori compagni di viaggio verso il Paradiso. Saranno nostri compagni per tutta l’eternità nell’amare e adorare Dio, come rivela il libro dell’Apocalisse. 

Dopo il Concilio Vaticano II si è registrata una diminuzione della venerazione dei santi angeli, una sorta di oblio del mondo soprannaturale e invisibile degli angeli che si è diffuso nella vita della Chiesa. Negli ultimi 50 anni nella vita della Chiesa è prevalsa la tendenza al naturalismo, al secolarismo, un allontanamento dal soprannaturale. La devozione ai santi angeli è quindi un mezzo molto potente per tornare al soprannaturale, per lasciarsi definitivamente alle spalle questa tendenza naturalistica a favore della vita soprannaturale della grazia, e per prendere altresì coscienza del fatto che Dio ha dato ad ogni uomo un “fratello personale”, il proprio angelo custode. Dio è così liberale nei suoi doni che ha scelto e destinato da tutta l’eternità un angelo ad essere il custode di una singola e specifica persona – e di nessun’altra, né prima né dopo –, anche se quella persona vive solo “un momento” qui sulla terra. L’angelo custode entra in un rapporto speciale con l’anima umana attraverso il Battesimo, perché in Cristo gli angeli e gli uomini sono più uniti, come dice san Paolo (cf. Col 1,20). 

Padre Pio ha scritto: «Come è consolante il pensiero che vicino a noi sta uno spirito, il quale dalla culla alla tomba non ci lascia mai un istante, nemmeno quando osiamo di peccare. E questo spirito celeste ci guida, ci protegge come un amico, un fratello. Ma è oltremodo consolante il sapere che quest’angelo prega incessantemente per noi, offre a Dio tutte le buone azioni e opere che compiamo, i nostri pensieri, i nostri desideri, se son puri. Abbilo sempre davanti agli occhi della mente, ricordati spesso della presenza di quest’angelo, ringrazialo, pregalo, tienigli sempre buona compagnia. Apriti e confida a lui i tuoi dolori; abbi continuo timore di offendere la purezza del suo sguardo» (Epistolario III, pp. 82-83).

Gli angeli sono molto modesti e non si impongono a noi; sono ansiosi di venire ad aiutarci, ma dobbiamo chiederglielo; più ci rivolgiamo a loro e più ci aiutano. Crescendo nella consapevolezza della loro azione nella nostra vita, arriveremo a vedere sotto una nuova luce quegli eventi straordinari che molto probabilmente sono accaduti nella nostra vita attraverso l’azione dei santi angeli. 

Nel nostro tempo abbiamo un mezzo speciale per rendere le persone più consapevoli dell’esistenza e della presenza degli angeli custodi e degli altri angeli come nostri fratelli, co-adoratori, co-combattenti nella lotta per Cristo in questa battaglia. Dio dà carismi specifici necessari per ogni epoca. Nell’era presente, mentre vediamo aumentare così tanto i poteri demoniaci, Dio ci offre l’aiuto dei santi angeli per combattere gli spiriti maligni. Quando veneriamo il nostro angelo custode e gli altri angeli, chiediamo loro di portarci la Luce di Dio, in modo che possiamo comprendere meglio i misteri della Fede, in modo da poter adorare meglio Cristo, in modo da poter combattere meglio nella vita spirituale. 

Un ottimo mezzo per promuovere l’unione con questi nostri fratelli, gli angeli custodi e gli altri angeli, è la “consacrazione ai santi angeli”. Esiste la consacrazione al Sacro Cuore di Gesù, al Cuore Immacolato di Maria, a san Giuseppe, perché non ai santi angeli?, all’angelo custode? Niente di più logico! È questo un ottimo strumento per promuovere l’unione spirituale con il proprio angelo. Quando amerò il mio angelo custode e gli sarò consacrato, sarò più consapevole della sua presenza; in sua presenza non oserò offendere Dio, egli mi aiuterà a riflettere su questo, e pregherò: «O mio angelo custode, quando sono in pericolo di offendere il Signore, donamene un avviso molto forte!».

C’è una preghiera molto amata dai santi angeli: è il Sanctus della Santa Messa. Questa preghiera fu raccolta da Isaia dalla bocca dei serafini ed è la preghiera degli angeli per eccellenza. Possiamo dunque pregare molte volte anche con il Sanctus, perché questa preghiera dice: «Il cielo e la terra sono pieni della tua gloria». Per esempio, quando entriamo in una chiesa possiamo prima di tutto pregare il Sanctus con il nostro angelo custode e con gli angeli che circondano il Tabernacolo; davanti a ogni Tabernacolo infatti ci sono i santi angeli, che costituiscono la corte reale del loro Re eucaristico. 

La devozione ai santi angeli non dovrebbe rimanere una devozione fatta solo di belle preghiere, dovremmo essere maggiormente consapevoli di costituire un’unica “famiglia di Dio”, figli della Chiesa alla quale anche gli angeli appartengono (come membri della Chiesa trionfante). 

Forse arriverà il giorno in cui un Papa affiderà la Chiesa militante alla protezione dei santi angeli, e nello specifico a san Michele. Sarebbe, questo, un atto molto utile dato che il nostro è un momento di battaglia spirituale tale che raramente se ne sono visti di simili nella storia della Chiesa; una battaglia tra verità ed eresia, tra naturalismo e visione soprannaturale, una battaglia in definitiva tra i santi angeli e gli spiriti maligni dell’inganno, dell’orgoglio e dell’odio contro Cristo, il Dio incarnato. 

Ai nostri giorni è in atto uno scontro per il quale non si percepisce più la visione chiara della Verità che è sempre stata trasmessa dalla Chiesa. C’è oggi una tremenda confusione dottrinale, morale e liturgica, e anche molte buone persone cominciano a dubitare di verità fondamentali ed evidenti che sono state insegnate dalla Chiesa per 2000 anni. Spesso la Verità è nascosta da espressioni apparentemente belle e sensazionali come “primato della misericordia” o “sorprese dello Spirito Santo”, “cambio di paradigma”, “coscienza individuale”, “accompagnamento spirituale”, “processo di discernimento” e così via. Abbiamo dunque più che mai bisogno della luce dei santi angeli, i quali vedono chiaramente la Verità; solo la chiarezza della Verità porterà pace nella nostra vita e ci permetterà di sperimentare la vera misericordia. 

La Chiesa e tutti i veri cattolici vengono attaccati oggi da potenze mondiali anticristiane organizzate che hanno uno stesso obbiettivo: distruggere il Cristianesimo, eliminare Cristo. Anche qui, contro i nemici visibili esterni alla Chiesa, abbiamo bisogno dell’aiuto dei santi angeli e sarebbe quanto mai significativo e opportuno che un Papa consacrasse la Chiesa a san Giuseppe, a san Michele e a tutti gli angeli. Sarebbe un aiuto spirituale determinante e molto efficace nel nostro tempo. 

In uno dei suoi ultimi discorsi, prima della sua morte, papa Pio XII ci ha lasciato la seguente luminosa esortazione: «Ravvivate il senso del mondo invisibile che vi circonda, perché noi non guardiamo alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono, e abbiate una certa familiarità con gli angeli che sono sempre interessati alla nostra salvezza e santificazione. Se Dio vuole, trascorrerete un’eternità felice con gli angeli. Conosceteli già qui, d’ora in avanti!». 

E san Pio da Pietrelcina, come ho ricordato all’inizio, una volta disse a proposito del nostro tempo queste parole: «Questa è l’ora dei santi angeli». Più si venerano i santi angeli e più si acquisisce una sorta di “istinto” di ciò che è vero, cattolico, di ciò che è santo. Dobbiamo essere più diligenti nell’invocare i santi angeli in modo che ci rafforzino nella fedeltà a Cristo e soprattutto nell’istinto della Verità e della Santità di Dio. 

La Chiesa sulla terra è Chiesa militante, e ogni vero cristiano deve essere un soldato di Cristo, un miles Christi. La Chiesa è la Chiesa di Cristo, l’invincibile Re dei re e la vera vittoria sul mondo è la Fede cattolica. San Michele e i santi angeli siano i nostri fratelli e compagni nella Liturgia, nell’adorazione, nella lotta e nella vittoria per cantare insieme al Signore dell’esercito celeste: “Il Cielo e la terra sono pieni della sua gloria!”.

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