Una sorpresa certamente gradita a tutti gli amanti di Maria: scoprire che le parole con cui a La Salette Ella chiama a raccolta i suoi figli ricalcano e confermano alcune pagine dell’aureo e immortale “Trattato” del Montfort, che ha formato generazioni di veri devoti di Maria. Evidenziamo queste connessioni, all’inizio del mese di Maggio, a nostra consolazione e sprone per approfondire e vivere sempre meglio la nostra consacrazione a Lei.
Nel messaggio segreto che Nostra Signora di La Salette affidò alla pastorella Melania Calvat, tra le altre cose, Ella, con accenti vibranti, fa appello allo spirituale “esercito degli ultimi tempi”, ai suoi figli che costituiranno i suoi apostoli, tutti a Lei consacrati, a suo servizio nei giorni bui, per combattere contro il regno e gli agenti del male.
Riporto il messaggio-appello a cui faccio riferimento e poi a seguire un mio commento.
«Io rivolgo un appello urgente alla terra. Io chiamo i veri imitatori di Cristo fatto uomo, il solo e vero Salvatore degli uomini. Io chiamo i miei figli, i miei veri devoti, quelli che si sono dati a me perché io li conduca dal mio divin Figlio, quelli che io porto, per così dire, nelle mie braccia, quelli che sono vissuti del mio spirito.
Infine, io chiamo gli apostoli degli ultimi tempi, i discepoli di Gesù Cristo che sono vissuti nel disprezzo del mondo e di loro stessi, nella povertà e nell’umiltà, nel disprezzo e nel silenzio, nella preghiera e nella mortificazione, nella castità e nell’unione con Dio, nella sofferenza e sconosciuti al mondo. È tempo che escano e vengano ad illuminare la terra. Andate e mostratevi come i miei cari figli; io sono con voi e in voi purché la vostra fede sia la luce che vi illumina in questi giorni di disgrazia. Che il vostro zelo vi renda come gli affamati per la gloria e l’onore di Gesù Cristo. Combattete figli della luce, voi, piccolo numero che ci vedete» (1).
Commento
Quando la Madonna nel messaggio usa l’espressione: «Quelli che si sono dati a me perché io li conduca dal mio divin Figlio», altro non fa che cogliere, in sintesi, l’essenza della consacrazione: donarsi a Lei come via privilegiata per giungere a Gesù.
Con l’espressione: «Quelli che sono vissuti del mio spirito», invece, va a centrare il nodo della vita mariaforme: vivere di Maria, vivere come Maria, vivere in Maria.
Il “suo spirito” sono i suoi esempi, i suoi atteggiamenti, le sue virtù, la sua vita tutta divina, cristificata, che è per noi modello incomparabile di perfezione e oggetto di indefesso sforzo di imitazione.
Questa formulazione essenzialissima della consacrazione, così come è presente nel testo del segreto, presenta alcune luminose connessioni col Trattato della vera devozione a Maria del Montfort, tre in particolare.
1) Consacrazione a Maria come mezzo di perfezione cristiana
Primo riferimento al Trattato, laddove san Luigi parla delle caratteristiche della vera devozione e dice che la vera devozione a Maria è santa, spiegando che essa «conduce l’anima ad evitare il peccato e ad imitare le virtù della Vergine, in modo particolare le dieci virtù principali della Santissima Vergine: umiltà profonda, fede viva, obbedienza cieca, orazione continua, mortificazione universale, purezza divina, carità ardente, pazienza eroica, dolcezza angelica e sapienza divina» (2).
Infatti, come facilmente si può notare, la Vergine di La Salette, nel testo, fa rifermento a certe virtù e perfezioni di cui i suoi fedeli devoti saranno insigniti e che sono come il sigillo, il marchio della vera appartenenza alla Vergine Santa e che corrispondono quasi in toto al catalogo delle virtù fatto dal Montfort nel Trattato.
2) Consacrazione a Maria come via facile, breve, perfetta e sicura
Secondo riferimento al Trattato, laddove la devozione a Maria Santissima è indicata come via facile, rapida, perfetta e sicura per giungere alla santità. Leggendo attentamente il testo del segreto appare con chiarezza che la perfetta imitazione di Cristo si realizza nei devoti di Maria proprio in virtù della donazione, in totalità di offerta, a Lei. E la riproduzione delle perfezioni di Gesù nelle loro anime, Maria la compie in modo facile, rapido, perfetto e sicuro, come spiega ottimamente san Luigi M. Grignion.
In modo implicito, senza ombra di dubbio, le parole di Maria Santissima riflettono il prezioso insegnamento del Santo di Montfort laddove egli spiega che la “via mariana” è «una via facile, aperta da Gesù Cristo per venire a noi e sulla quale nessun ostacolo impedisce di giungere a Lui. In verità, l’unione con Dio si può raggiungere anche per altre strade, ma con maggiori croci e morti dolorose, con più difficoltà ardue a superarsi. Occorre passare per notti oscure, per strane lotte e agonie, per erte montagne, fra spine pungentissime e in mezzo a deserti spaventosi.
Sulla strada di Maria, invece, si cammina più soavemente e più tranquillamente. Certo, anche su di essa non mancano aspre lotte da sostenere e grandi difficoltà da superare. Ma ella, amabile Madre e Sovrana, si fa così vicina e presente ai suoi fedeli servi per rischiararli nelle loro tenebre, illuminarli nei loro dubbi, rassicurarli nei loro timori, sostenerli nei loro combattimenti e nelle loro difficoltà, che davvero questa strada verginale per trovare Gesù Cristo, a paragone di ogni altra, è una via di rose e miele [...].
Questa devozione alla Santissima Vergine è una via breve [...] sia perché non ci si smarrisce, sia perché – come ho detto or ora – si cammina in essa con più gioia e facilità e, quindi, con maggiore speditezza [...].
Questa forma di devozione alla Santissima Vergine è una via perfetta [...] perché la divina Maria è la più perfetta e la più santa fra le semplici creature. E Gesù Cristo, venuto a noi in modo perfetto, non prese altra strada per questo suo grande e meraviglioso viaggio. [...].
[Infine] questa devozione alla Santissima Vergine è una via sicura sia perché questa pratica [...] non è nuova. È anzi, così antica che [...] non se ne possono indicare esattamente gli inizi. È certo [...] che nella Chiesa se ne hanno tracce da più di settecento anni»; sia perché è «un mezzo sicuro per andare a Gesù Cristo. È infatti, compito proprio della Santa Vergine condurci sicuramente a Gesù Cristo, così come è compito proprio di Gesù Cristo condurci sicuramente all’eterno Padre» (nn. 152-164).
La devozione-consacrazione a Maria è quindi, «una via facile, per la pienezza della grazia e dell’unzione dello Spirito Santo di cui è ricolma. Camminandovi, non ci si stanca né s’indietreggia. È una via breve: in poco tempo ci conduce a Gesù Cristo. È una via perfetta: sul suo percorso non c’è fango, né polvere, né la minima sozzura di peccato. Infine, è una via sicura, per la quale si giunge a Gesù Cristo e alla vita eterna in modo diritto e sicuro, senza deflettere né a destra né a sinistra. Prendiamo dunque questa strada e in essa camminiamo giorno e notte, sino alla pienezza dell’età di Gesù Cristo» (n. 168).
3) La “fisionomia spirituale” degli apostoli di Maria
Terzo riferimento al Trattato, laddove il Santo tratteggia, in pagine immortali del suo aureo libro, la “fisionomia spirituale” di questi discepoli di Maria, apostoli e militi a servizio del Regno di Cristo nei tempi bui in cui il principe delle tenebre sferrerà i suoi attacchi più violenti e tenderà le sue insidie più sottili alla Chiesa del Cristo di Dio (nn. 57-59).
Il testo è di fondamentale importanza. Si può davvero pensare che il grande Santo francese sia stato favorito di una speciale luce, di una speciale grazia di “intellezione” per poter vedere quegli uomini e quelle donne che verranno.
A noi tutti è chiesto l’impegno di fare nostre queste parole di luce e di fuoco, di impegnarci con tutte le nostre forze a ricopiare nella nostra vita quella splendida gamma di atteggiamenti, sentimenti e virtù di questi apostoli, pregando la Vergine Maria di volerci accogliere nel loro novero.
Certo, Lei non potrà rifiutarci questa grazia e ci plasmerà Lei stessa come suoi veri «apostoli degli ultimi tempi», che chiama al combattimento decisivo già in atto.
La corrispondenza tra questa descrizione e il testo del segreto è impressionante. Siamo tutti invitati a leggere, meditare e riprodurre le magnifiche qualità dei perfetti servi di Maria:
«Ma chi saranno questi servitori schiavi e figli di Maria? Saranno fuoco che brucia, ministri del Signore che porteranno ovunque il fuoco dell’amore divino. Saranno “come frecce in mano a un eroe”, frecce acute nelle mani della potente Maria per colpire i suoi nemici. Saranno figli di Levi, ben purificati dal fuoco di grandi tribolazioni e molto uniti a Dio, i quali porteranno l’oro dell’amore nel cuore, l’incenso della preghiera nello spirito e la mirra della mortificazione nel corpo e saranno ovunque il buon odore di Gesù Cristo per i poveri e i piccoli, mentre risulteranno odore di morte per i grandi, i ricchi e gli orgogliosi del mondo.
Saranno nubi tonanti e nuvole volanti nell’aria al più piccolo soffio dello Spirito Santo; senza attaccarsi a nulla, senza meravigliarsi di nulla, senza mettersi in pena per nulla, spanderanno la pioggia della parola di Dio e della vita eterna; tuoneranno contro il peccato, grideranno contro il mondo, colpiranno il demonio e i suoi seguaci, trafiggeranno da parte a parte, per la vita o per la morte, con la spada a due tagli della parola di Dio, tutti coloro ai quali saranno inviati da parte dell’Altissimo [...].
Infine dobbiamo sapere che saranno dei veri discepoli di Gesù Cristo, che camminano sulle orme della sua povertà, dell’umiltà, del disprezzo del mondo e della carità, insegnando la via stretta di Dio nella pura verità, seguendo il santo Vangelo e non le massime del mondo, senza vivere in ansia né avere soggezione per nessuno, senza risparmiare, o farsi condizionare, o temere nessun mortale per potente che sia. Avranno nella loro bocca la spada a due tagli della parola di Dio; sulle loro spalle porteranno lo stendardo della Croce, segnato dal sangue, il crocifisso nella mano destra e la corona del Rosario nella sinistra, sul loro cuore i santi nomi di Gesù e di Maria, e in tutta la loro condotta si ispireranno alla semplicità e alla mortificazione di Gesù Cristo» (nn. 57-59).
Note
1) Mélanie Calvat, L’apparition de la Très Sainte Vierge sur la montagne de La Salette, Imprimatur mons. Zola, Lecce, 15 novembre 1879, Société Saint-Augustin, Rome 1922. Le parti riportate sono una traduzione italiana di questo testo.
2) San Luigi M. Grignion da Montfort, Trattato della vera devozione a Maria, n. 108, in Idem, Opere, Centro Mariano Monfortano, Roma 1977.