Un meraviglioso “filo d’oro” interconnette le apparizioni mariane degli ultimi secoli. Per questo talvolta i singoli eventi mariofanici si comprendono meglio, assumono sfumature contenutistiche più profonde e svelano ulteriori misteri se messi in relazione gli uni con gli altri.
Seguendo il filo aureo delle apparizioni mariane di cui spesso ho parlato, è evidente che esiste una stretta e forte connessione tra la mariofania nipponica di Akita ed altre di rilievo degli ultimi due secoli. Sebbene i collegamenti, ad una valutazione approfondita, potrebbero essere molteplici, vorrei fermare l’attenzione su due serie di apparizioni che mi sembra abbiano un legame particolarmente evidente e significativo con quelle di Akita: Fatima e Amsterdam.
Il vescovo di Akita, mons. John Shojiro Ito, nel riconoscere ufficialmente l’autenticità dei fenomeni mariani avvenuti nella sua diocesi, ci tenne a sottolineare che «il messaggio di Akita è la continuazione del messaggio di Fatima».
Sono parole che rivestono una importanza particolare perché a pronunciarle è stato il Vescovo in un’occasione importante e solenne. La stretta interdipendenza tra Fatima e Akita è dovuta, fondamentalmente, al contenuto del messaggio delle due mariofanie. Evidentemente, per l’importanza occupata da Fatima nella storia delle manifestazioni mariane, accostare al suo messaggio quello di Akita conferisce a quest’ultima un valore aggiunto, rendendo manifesto quel filo mariano che collega le diverse apparizioni mariane nel mondo.
Quali sono le principali coincidenze tematiche tra Fatima ed Akita? Eccole a seguire.
Il castigo
La Madonna, in Giappone, ha ricordato che «molti uomini in questo mondo fanno soffrire il Signore [...]», motivo per cui «il Padre Celeste si sta preparando a infliggere un grande castigo su tutta l’umanità». Questo castigo era già stato prefigurato dalla spada di fuoco brandita dall’Angelo castigatore della visione del Terzo Segreto di Fatima. Quella spada «scintillando emetteva fiamme che sembrava dovessero incendiare il mondo». Anche se le fiamme si spegnevano al contatto dello splendore che la Madonna emanava dalla mano destra, il trattenimento del castigo è condizionato alla conversione massiccia degli uomini, sintetizzata nel triplice grido dell’Angelo: «Penitenza, Penitenza, Penitenza!». Nostra Signora ad Akita ha fatto intendere che, nonostante il sacrificio delle anime vittime, il castigo non può essere più evitato, almeno nella sua totalità: «Sarà un castigo più grande del Diluvio... Il fuoco cadrà dal cielo...» (13 ottobre 1973).
Si tratterà, forse, di un “diluvio di fuoco” che colpirà il pianeta, assimilabile alla “spada di fuoco” dell’Angelo di Fatima (1) che «scintillando emetteva fiamme che sembrava dovessero incendiare il mondo»? Non è da escludere, anzi... ma in tal caso, cosa provocherà tale diluvio di fuoco? Un asteroide, un altro corpo celeste o qualche altro fenomeno non riconducibile all’ordine naturale?
L’ultima apparizione della Madonna ad Akita, quella appunto in cui sono contenuti i messaggi più significativi relativi al castigo, avvenne il 13 ottobre 1873, giorno in cui ricorre la memoria dell’ultima apparizione della Madonna alla Cova d’Iria. Non pare essere più di un semplice caso? Un figlio spirituale di san Pio da Pietrelcina raccontava che un giorno il Santo, rispondendo ad una domanda circa il Terzo Segreto di Fatima (si era negli anni ’60 del secolo scorso), disse con gravità di parole e scandendo bene ogni sillaba: «Sul Terzo Segreto posso dirvi solo questo: attenti alla valanga di fuoco!». “Sole” (il grande miracolo a Fatima, 13 ottobre 1917)... “Spada di fuoco”... “Diluvio di fuoco”... Quello che conta veramente, è restare vigili e non farsi trovare appesantiti dal torpore di una vita tiepida o, peggio ancora, peccaminosa. Questo, di certo, è possibile a tutti coloro che prestano fede ai materni richiami della Madre del Cielo.
Le anime-vittima
L’appello rivolto dalla Madonna a Fatima non è stato accolto come avrebbe dovuto esserlo. Non Le rimane, quindi, che rivolgersi a quelle poche ma potenti anime vittime che pagano per tutti: «Io desidero anime che Lo consolino [il Signore] per placare la collera del Padre Celeste. Desidero, con mio Figlio, anime che dovranno riparare, per mezzo della loro sofferenza e della loro povertà, per i peccatori e gli ingrati». Nostra Signora si rivolge prima di tutto a suor Agnes e alla sua comunità ma l’invito alla riparazione si estende ben al di là dei confini del chiostro religioso di quel convento.
Queste anime-vittima, a ben vedere, erano già prefigurate nella visione simbolica del Terzo Segreto di Fatima dove si mostra una lunga processione guidata dal Vescovo vestito di bianco, seguito da altri vescovi, sacerdoti, religiosi, religiose e altre persone secolari che raggiungevano la montagna della Croce. Lì tutti venivano immolati e univano il loro sacrificio al Sangue Redentore di Cristo per avvicinare le anime a Dio. Anche a Fatima, quindi, si sottolinea il ruolo imprescindibile delle anime-vittima che, con la loro sofferenza vicaria, sono in grado di attenuare la gravità del castigo meritato dall’umanità peccatrice e blasfema attraverso la generosa offerta di se stessi.
La crisi della Chiesa
Dopo la descrizione del grande castigo, Nostra Signora di Akita volge lo sguardo alla Chiesa “malridotta” (Santa Caterina da Siena) assorbita nelle spire di una crisi spaventosa che raggiunge i più alti livelli della gerarchia e ne scolpisce l’intimo travaglio in poche e lapidarie battute: «L’opera del diavolo si insinuerà anche nella Chiesa...».
La Madre Celeste vede l’enorme declino della fede, la diffusione di una mentalità di compromesso col mondo, le emorragie dovute alla secolarizzazione della larga maggioranza di sacerdoti e religiosi: tutto è opera del demonio che cerca di far sue le guide della Chiesa ed i consacrati per travolgere le anime loro affidate.
Se nella visione del Terzo Segreto di Fatima non se ne parla (quanto meno esplicitamente) ad Akita, invece, troviamo dei riferimenti chiarissimi nel messaggio pubblico, sigillato del resto dalla stessa autorità ecclesiastica nella persona del vescovo del luogo che, con franchezza, riconobbe: «Quando si pensa allo stato attuale della Chiesa e del mondo, l’avvertimento sembra corrispondere in molti punti». Con tutte queste garanzie è d’obbligo dare a ciascuna parola il peso che le spetta, senza sorvolare con superficialità su nulla.
I rimedi
Davanti ad una situazione così desolante e, per certi versi, allarmante, la Madre del Cielo non invita di certo allo scoraggiamento o alla disperazione ma, al contrario, rivolge a tutti i suoi figli un accorato appello: «Le sole armi che vi resteranno sono il Rosario e il Segno lasciato da Mio Figlio (la Croce). Recitate ogni giorno le preghiere del Rosario. Con il Rosario pregate per il Papa, i vescovi e i preti».
Anche a Fatima la Regina del Rosario offriva con solerzia i rimedi: preghiera, penitenza, Santo Rosario, riparazione, esercizio delle virtù teologali, adorazione del Santissimo Sacramento e devozione al Cuore Immacolato di Maria. È proprio il Rosario, raccomandato dalla Madonna a Fatima in ogni sua apparizione, a spiccare come il rimedio principale nel messaggio di Akita.
In analisi finale, dal confronto tra i due messaggi mariani, emerge un identico appello alla conversione, alla preghiera e alla penitenza a causa di grandi mali che sovrastano la Chiesa ed il mondo. Se saremo fedeli a queste richieste della Madre Celeste potremo certamente trasformare il corso degli eventi, anche quelli più cupi e catastrofici.
Ulteriori considerazioni lumeggiano lo stretto legame tra Fatima ed Akita. In un’intervista rilasciata nel 1988 alla rivista Inside the Vatican, l’allora ambasciatore delle Filippine presso la Santa Sede, Howard Dee, confermò che gli avvertimenti della Madonna di Akita erano strettamente collegati al messaggio di Fatima. Ecco cosa disse Howard Dee: «Il Vescovo Ito era convinto che Akita fosse un’estensione di Fatima, ed il Card. Ratzinger mi confermò personalmente che questi due messaggi, quello di Fatima e quello di Akita, sono essenzialmente la stessa cosa» (2).
Utile per la comprensione delle importanti connessioni tra il messaggio di Akita ed il Segreto di Fatima è quanto dichiarò il card. Ratzinger nell’intervista dell’11 novembre 1984 alla rivista Jesus: «Le cose contenute in questo Terzo Segreto corrispondono a ciò che è stato annunciato nelle Sacre Scritture ed è stato affermato più e più volte in altre apparizioni mariane». Proseguendo, aggiungeva che esso si riferisce ai «pericoli che minacciano la fede e la vita dei cristiani, e pertanto del mondo intero». A giudizio del Card. Ratzinger, dunque, esaminando ciò che «è stato più e più volte affermato in altre apparizioni mariane» si scoprono «i pericoli che minacciano la fede e la vita dei cristiani e pertanto del mondo intero» che sono stati «annunciati nelle Sacre Scritture» e predetti nella profezia.
Nel terzo ed ultimo messaggio di Nostra Signora in Giappone, quello del 13 ottobre 1973, la Vergine Maria parlò alla veggente di una grande crisi nella Chiesa e di un castigo purificatore, come abbiamo avuto modo di vedere in questo articolo e in altri precedenti. Le due tematiche portanti del messaggio di Akita, dunque – crisi nella Chiesa e castigo purificatore –, sono senza dubbio anche i due principali dei pilastri contenutistici del Terzo Segreto di Fatima.
Note
1) G. Hierzenberger - O. Nedomansky, Tutte le Apparizioni della Madonna in 2000 anni di storia, Piemme, Asti 1996, p. 421. Sono proprio questi due studiosi a far notare la coincidenza temporale tra l’Apparizione giapponese e quella portoghese. Sembra proprio che questo legame con Fatima, dunque, sia qualcosa di riconosciuto e ritenuto anche tra gli studiosi come un elemento decisamente simbolico e significativo.
2) Mary Today, Inside the Vatican, novembre 1998, p. 33. Questa notizia è stata riportata anche da Catholic World News, 11 ottobre 2001: www.catholicculture.org/news/