Vogliamo fare nostra ed elevare con san Luigi Maria Grignion alla Santissima Trinità questa “Preghiera infuocata”.
Vogliamo fare nostra ed elevare con san Luigi Maria Grignion alla Santissima Trinità questa “Preghiera infuocata”.
È una preghiera che il Santo ha composto di getto, intessuta di espressioni bibliche e piena di unzione, anzi, di fuoco, come scrisse nella prefazione alla prima edizione inglese il padre W. Faber: «Dopo le lettere degli Apostoli sarebbe difficile trovare delle parole così infuocate». Furono proprio queste parole del noto Oratoriano inglese a ispirare il titolo “Preghiera infuocata”.
Il Santo di Montfort è universalmente conosciuto per la pratica della devozione a Maria Santissima insegnata e fissata nel suo immortale Trattato, ma fu nella vita, più che scrittore, un formidabile missionario, dalla tempra d’acciaio, dalla parola ardente, dal passo inarrestabile. Fu anche il fondatore di una Congregazione di religiose, le “Figlie della Sapienza”, e di una compagnia di sacerdoti, la “Compagnia di Maria”.
Con questa preghiera, che il Santo antepone alle Regole della Compagnia da lui fondata, egli chiede a Dio dei Missionari e procede al ritmo incalzante del versetto 2 del Salmo 73: «Ricordati, Signore, della comunità che ti sei acquistato nei tempi antichi». San Luigi Maria attribuisce questo versetto alla sua Compagnia, ma al tempo stesso sembra oltrepassarla, in uno sguardo mistico e profetico che abbraccia l’intera missione apostolica della Chiesa, nel succedersi dei vescovi e dei sacerdoti. La “compagnia di Maria” si dilata così alle dimensioni della Storia della Salvezza, perché nasce dalla missione salvifica della Santissima Trinità e la prolunga nella storia; e in questo itinerario di salvezza essa si raccoglie attorno alla montagna del Salmon (cf. Sal 68), simbolica rappresentazione della Vergine Maria, preordinata ad essere la dimora di questa Compagnia di apostoli.
Con il Santo di Montfort condividiamo la speranza, alimentata dalla promessa di Fatima («Infine il mio Cuore Immacolato trionferà»), di una grande conversione e di un tempo storico di Trionfo della Chiesa Cattolica. Ma il tenebroso periodo che lo precede ha più che mai bisogno di apostoli di Luce, formati e segnati dalla “vera devozione a Maria”, il cui profilo morale è ben tracciato nella Preghiera infuocata e la cui missione è quella di instaurare e portare avanti questo regno mariano. Solo a Dio spetta il compito di radunare questo “esercito di apostoli” sparsi sulla terra, ma noi dobbiamo chiedere che ciò avvenga quanto prima.
Perché quindi non fare nostra questa preghiera – sarebbe meglio dire questo grido – nella consapevolezza del tempo presente e nell’obbedienza al comando di Gesù: «Chiedete al Signore della messe che mandi operai per la sua messe»?
La Preghiera infuocata è senza dubbio un gioiello nascosto, frutto di una profonda illuminazione mistica, raggiunta attraverso l’assidua contemplazione. La offriamo nella sua interezza, nonostante l’estensione e, a tratti, l’enigmaticità, come testo di meditazione, ma sarebbe bello che essa divenisse davvero la nostra preghiera più ardente, facendo nostri quei punti che più ci colpiscono e comprendiamo così legati al nostro tempo.
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Al Padre
[1] Ricordati, Signore, della comunità che ti sei acquistato nei tempi antichi (Sal 74,2). L’hai posseduta nel tuo spirito fin dall’eternità, quando rivolgevi a lei il pensiero. L’hai posseduta nelle tue mani, quando traevi dal nulla l’universo. L’hai posseduta nel cuore, quando il tuo amato Figlio, morendo in Croce, la consacrava irrigandola con il proprio Sangue e l’affidava alla sua santa Madre.
[2] Signore, realizza i tuoi progetti di misericordia. Suscita gli uomini della tua destra (1), che hai mostrato in visioni profetiche ad alcuni tuoi più grandi servi: san Francesco di Paola, san Vincenzo Ferreri, santa Caterina da Siena e tanti altri del secolo scorso e anche del nostro (2).
[3] Ricordati, Dio onnipotente, di questa compagnia! Impegna la forza del tuo braccio non certo affievolito (cf. Is 59,1) per farla nascere e giungere alla perfezione. Rinnova i segni e compi altri prodigi (Sir 36,6); fa’ che sentiamo l’aiuto del tuo braccio. Tu che puoi trarre da pietre grezze altrettanti figli di Abramo (cf. Mt 3,9; Lc 3,9), pronuncia una sola parola divina e manda buoni operai alla tua messe (Mc 10,2) e buoni missionari alla tua Chiesa.
[4] Ricordati, Dio misericordioso, dell’amore dimostrato anticamente al tuo popolo e per lo stesso amore ricordati di questa congregazione. Ricordati delle ripetute promesse, da te fatte per mezzo dei profeti e del tuo stesso Figlio, di esaudire le nostre giuste domande. Ricordati delle preghiere a te rivolte dai tuoi servi e serve nel corso di tanti secoli a questo proposito. Le loro aspirazioni, le loro lacrime accorate e il loro sangue versato si presentino a te per sollecitare efficacemente la tua misericordia.
Ma ricordati soprattutto del tuo amato Figlio: guarda il volto del tuo consacrato (Sal 84,10). La sua agonia, il tuo turbamento, il suo gemito d’amore nel giardino degli ulivi quando disse: «Quale vantaggio dalla mia morte?» (Sal 30,10), il suo supplizio crudele e il suo Sangue versato ti chiedono a gran voce: misericordia! Per mezzo di questa congregazione possa il regno di Cristo innalzarsi stabile sulle rovine di quello dei tuoi nemici.
[5] Ricordati, Signore, di questa comunità per compiere la tua giustizia. È tempo che tu agisca, secondo la tua promessa. Hanno violato la tua Legge (Sal 119,126), è stato abbandonato il tuo Vangelo, torrenti di iniquità dilagano sulla terra e travolgono perfino i tuoi servi. Tutta la terra si trova in uno stato deplorevole (cf. Ger 12,11), l’empietà siede in trono, il tuo santuario è profanato e l’abominio è giunto nel luogo santo (cf. Mt 24,15).
Signore, Dio giusto, lascerai nel tuo zelo, che tutto vada in rovina? Tutto diverrà alla fine come Sodoma e Gomorra? Continuerai sempre a tacere e sempre pazienterai? La tua volontà non deve compiersi in terra come in Cielo, e non deve stabilirsi il tuo Regno? Non hai rivelato, già da tempo, a qualcuno dei tuoi amici un futuro rinnovamento della Chiesa? Non devono gli ebrei riconoscere la verità?
Tutto questo attende la Chiesa. Tutti i santi del Cielo gridano: non farai giustizia? (cf. Ap 6,10; Lc 18,7-8). Tutti i giusti della terra implorano: Amen. Vieni, Signore! (Ap 22,20). Tutte le creature, anche le meno sensibili, gemono (cf. Rm 8,22) sotto il peso degli innumerevoli delitti di Babilonia e invocano la tua venuta che restauri ogni cosa.
Al Figlio
[6] Ricordati, Signore Gesù, della tua comunità! Ricordati di dare a tua Madre una nuova Compagnia per rinnovare ogni cosa. Così per mezzo di Maria concluderai gli anni della grazia, che hai inaugurato per mezzo di Lei. Da’ figli e servi a tua Madre, altrimenti fammi morire! (cf. Gen 30,1) (3)..
Per tua Madre io ti prego. Ricordati di Lei che ti ha generato (cf. Lc 11,27), e non mi respingere. Ricordati di chi sei figlio, ed esaudiscimi. Ricorda che cosa tua Madre è per Te e Tu per Lei, e appaga i miei desideri. Che cosa ti chiedo? Ti chiedo ciò che Tu puoi, anzi – oso affermare – devi concedermi, quale vero Dio, cui è stato dato ogni potere in cielo e in terra (Mt 28,18), e quale figlio esemplare che ama immensamente sua Madre.
[7] Che cosa ti chiedo? Liberos! Sacerdoti liberi secondo la tua libertà, svincolati da tutto, distaccati da padre, madre (cf. Eb 7,3) (4), fratelli, sorelle, parenti secondo la carne, amici secondo il mondo; senza beni, impedimenti e preoccupazioni, perfino senza attaccamento alla propria volontà (cf. Mc 10,29; Lc 14,26).
[8] Liberos! Uomini totalmente dedicati a Te per amore e disponibili al tuo volere, uomini secondo il tuo Cuore. Non deviati né trattenuti da progetti propri, realizzino tutti i tuoi disegni e abbattano tutti i tuoi nemici, come novelli Davide con in mano il bastone della Croce e la fionda del Rosario (in baculo cruce et in virga virgine; cf. Nm 17,23; 1Sam 17,43).
[9] Liberos! Uomini simili a nubi elevate da terra e sature di celeste rugiada, pronte a volare dovunque le spinga il soffio dello Spirito Santo. I profeti hanno visto anche loro quando si chiedevano: Chi sono quelli che volano come nubi? (Is 60,8). Andavano là dove lo Spirito li dirigeva (Ez 1,12).
[10] Liberos! Persone sempre a tua disposizione, sempre pronte a obbedirti alla chiamata dei superiori, come Samuele: Eccomi! (1Sam 3,16), sempre pronte a correre e tutto sopportare con Te e per Te, come gli Apostoli: Andiamo anche noi a morire con Lui! (Gv 11,16).
[11] Liberos! Veri figli di Maria, tua santa Madre, concepiti e generati dal suo amore, da Lei portati in grembo, nutriti, educati con cura, sostenuti e arricchiti di grazie.
[12] Liberos! Veri servi della Santa Vergine. Come san Domenico, andranno dappertutto con la torcia luminosa e ardente del Vangelo nella bocca e il Rosario in mano. Abbaieranno come cani, incendieranno come fiaccole, rischiareranno le tenebre del mondo come il sole (5).
Avranno una vera devozione a Maria, cioè interiore e non ipocrita, esteriore e non ipercritica, saggia e non superstiziosa, affettuosa e non insensibile, costante e non instabile, santa e non presuntuosa. Per mezzo di essa schiacceranno la testa dell’antico serpente dovunque andranno, perché si realizzi pienamente la maledizione da Te predetta: Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa (Gen 3,15).
[13] È vero, gran Dio! Come tu hai predetto, il demonio tenderà grandi insidie al calcagno di questa misteriosa Donna, cioè alla piccola Compagnia dei suoi figli, che verranno sul finire del mondo. Ci saranno grandi inimicizie fra questa stirpe benedetta di Maria e la razza maledetta di Satana; ma si tratterà di inimicizia totalmente divina, l’unica di cui Tu sei l’autore. Le lotte e persecuzioni che la progenie di Belial (cf. 2Cor 6,15) muoverà ai discendenti di tua Madre, serviranno solo a far meglio risaltare quanto efficace sia la tua grazia, coraggiosa la loro virtù e potente tua Madre. A Lei infatti hai affidato fin dall’inizio del mondo l’incarico di schiacciare con il calcagno e l’umile cuore la testa di quell’orgoglioso.
[14] Altrimenti fammi morire! Mio Dio, non è meglio per me morire piuttosto che vederti ogni giorno così crudelmente e impunemente offeso e trovarmi sempre più nel pericolo di venire travolto dai torrenti di iniquità che ingrossano? Preferirei mille volte la morte!
Mandami un aiuto dal Cielo, o toglimi la vita! Se non avessi la speranza che presto o tardi finirai con esaudire questo povero peccatore nell’interesse della tua gloria, come hai esaudito tanti altri, ti pregherei senza esitare con un profeta: Prendi la mia vita! (1Re 19,4). Ma la fiducia nella tua misericordia mi spinge a dichiarare con un altro profeta: Non morirò, resterò in vita e annuncerò le opere del Signore (Sal 118,17), fino a quando potrò esclamare con Simeone: Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace... perché miei occhi hanno visto la tua salvezza (Lc 2,29-30).
Allo Spirito Santo
[15] Spirito Santo, ricordati di generare e formare figli di Dio con Maria, tua santa e fedele sposa. Hai formato in Lei e con Lei il capo degli eletti, perciò con Lei e in Lei devi formare tutte le sue membra. Tu non generi nessuna Persona divina in seno alla divinità, ma soltanto Tu formi tutte le persone divine fuori della divinità. Tutti i santi del passato e del futuro sino alla fine del mondo sono opere del tuo amore unito a quello di Maria.
[16] Il regno speciale di Dio Padre è durato fino al diluvio e si è concluso con un diluvio d’acqua. Il regno di Gesù Cristo è terminato con un diluvio di sangue. Ma il tuo regno, Spirito del Padre e del Figlio, continua tuttora e finirà con un diluvio di fuoco d’amore e di giustizia (6).
[17] Quando verrà questo diluvio di fuoco del puro amore, che devi accendere su tutta la terra in modo così dolce e veemente da infiammare e convertire perfino i musulmani, i pagani e gli ebrei? Nulla si sottrae al suo calore (Sal 19,7). Si accenda dunque questo divino fuoco, che Gesù Cristo è venuto a portare sulla terra (cf. Lc 12,49), prima che divampi quello della tua ira che ridurrà in cenere tutta la terra. Mandi il tuo Spirito e tutti sono creati, e rinnovi la faccia della terra (Sal 104,30). Invia sulla terra questo Spirito tutto fuoco e crea sacerdoti tutto fuoco! Dal loro ministero sia rinnovato il volto della terra e riformata la tua Chiesa.
[18] Ricordati della tua comunità. È una congregazione, un’assemblea, un gruppo di prescelti nel mondo e dal mondo: Io vi ho scelti dal mondo (Gv 15,19). È un gregge di agnelli mansueti da radunare tra tanti lupi (cf. Lc 10,3), una compagnia di caste colombe e di aquile reali fra tanti corvi, uno sciame d’api fra tanti calabroni, un branco di agili cervi fra tante tartarughe, una torma di intrepidi leoni fra tante timide lepri. Signore, raccoglici di mezzo ai popoli (Sal 105,47), radunaci, rendici uniti, perché sia pienamente glorificato il tuo nome santo e potente.
[19] Tu hai predetto questa insigne compagnia al tuo profeta, che ne parla in termini molto oscuri e misteriosi, ma totalmente divini: Una pioggia abbondante, o Dio, / mettesti a parte per la tua eredità. / Questa era esausta, / ma tu l’hai rinvigorita. / I tuoi animali abitarono in essa. / Nella tua bontà, o Dio, / hai provveduto al povero. / Il Signore darà la parola / a quelli che annunziano la lieta notizia con grande forza. / Il re delle schiere / è a favore del popolo prediletto / e le donne, ornamento della casa, / già spartiscono il bottino. / Quando vi riposate fra le greggi / siete come colombe dalle ali argentate / e dalle piume dal colore dell’oro. / Quando il Re del Cielo / sbaragliò i re di Canaan, / nevicava sul monte Salmon. / Montagna fertile è il Monte di Dio, / Montagna compatta e lussureggiante. / Perché invidiate, monti dalle alte cime, / la Montagna che Dio ha scelto / per sua dimora? / Il Signore vi abiterà per sempre! (Sal 68,10-17) (7).
[20] Che cos’è, Signore, questa pioggia abbondante che hai separata e scelta per rinvigorire la tua eredità esausta? Non sono forse questi santi missionari, figli di Maria tua sposa, che Tu devi scegliere e radunare per il bene della tua Chiesa così indebolita e macchiata dai peccati dei suoi figli?
[21] Chi sono questi animali e questi poveri, che abiteranno nella tua terra e saranno nutriti dai cibi dolci che hai loro preparato? Non sono forse questi missionari poveri, abbandonati alla Provvidenza e saziati dall’abbondanza delle tue delizie? Non sono essi i misteriosi animali di cui parla Ezechiele? (cf. Ez 1,5-14). Avranno la bontà dell’uomo, perché ameranno il prossimo con disinteresse e impegno; il coraggio del leone perché arderanno di santo sdegno e prudente zelo di fronte ai demoni figli di Babilonia; la forza del bue, perché si sobbarcheranno alle fatiche apostoliche e alla mortificazione del corpo, e infine l’agilità dell’aquila, perché contempleranno Dio. Tali saranno i missionari che Tu vuoi mandare nella tua Chiesa. Essi avranno un occhio d’uomo per il prossimo, un occhio di leone per i tuoi nemici, un occhio di bue per se stessi e un occhio d’aquila per Te.
[22] Questi imitatori degli Apostoli predicheranno con tale forza, così grande e strepitosa da scuotere tutti gli animi e i cuori dovunque si recheranno. Ad essi infatti darai la tua parola, anzi la tua lingua e sapienza, a cui nessun avversario potrà resistere (cf. Lc 21,15).
[23] Come Re della virtù del tuo Figlio Gesù Cristo, troverai le tue compiacenze tra questi prediletti, poiché in ogni loro missione essi avranno l’unico scopo di attribuire a Te la gloria dei trofei riportati sui tuoi nemici.
[24] Per l’abbandono alla Provvidenza e la devozione a Maria, avranno le ali argentate della colomba, cioè la purezza di dottrina e di vita. Avranno anche spalle colore d’oro, cioè una perfetta carità verso il prossimo per tollerarne i difetti e un grande amore a Gesù Cristo per portarne la croce.
[25] Soltanto Tu, Re dei Cieli e Re dei re, separerai dalla massa questi missionari come altrettanti re. Li renderai più bianchi della neve del Salmon, la montagna di Dio, fertile e lussureggiante, solida e compatta, dove Dio mirabilmente si compiace, risiede e dimorerà per sempre.
Signore, Dio di verità, chi è questa misteriosa Montagna di cui riveli tante cose mirabili, se non Maria, tua cara Sposa? Lei è la Montagna che Tu hai eretto sulla cima dei monti più alti (Is 2,2), le sue fondamenta sono sui monti santi (Sal 87,1).
Beati, molto beati, i sacerdoti da Te prescelti e destinati a dimorare con Te su questa Montagna fertile e santa. Qui essi diventeranno re per l’eternità con il distacco dalla terra e l’elevazione in Dio. Diverranno più bianchi della neve perché uniti a Maria, tua sposa totalmente bella, pura e immacolata. Saranno arricchiti della rugiada del Cielo e dell’abbondanza della terra (cf. Gen 27,28), di ogni benedizione temporale ed eterna di cui Maria è ricolma. Dall’alto di questa Montagna, come Mosè, con le loro ardenti preghiere scaglieranno frecce contro i nemici per abbatterli o convertirli (cf. Es 17,8-13). Su questa Montagna impareranno dalla bocca stessa di Gesù Cristo, che sempre vi dimora, il significato delle otto beatitudini. Su questa montagna di Dio saranno trasfigurati con Cristo come sul Tabor, moriranno con Lui come sul Calvario, ascenderanno al Cielo con Lui come sul monte degli ulivi.
[26] Ricordati della «tua» comunità. A Te solo spetta costituire questa comunità con la tua grazia. Se l’uomo per primo vi porrà mano, non se ne farà nulla; se vi metterà qualcosa di suo, rovinerà e sconvolgerà tutto. Dio grande, è compito esclusivamente tuo! Realizza quest’opera del tutto divina. Raccogli, chiama, raduna da ogni parte del tuo regno i tuoi eletti per farne un corpo d’armata contro i tuoi nemici.
[27] Guarda, Signore Dio degli eserciti! I capitani mobilitano intere compagnie, i sovrani arruolano armate numerose, i navigatori formano flotte complete, i mercanti si affollano nei mercati e nelle fiere. Quanti ladri, empi, ubriaconi e dissoluti si raggruppano in gran numero ogni giorno con tanta facilità e prontezza contro di te! Basta dare un fischio, battere un tamburo, mostrare la punta smussata di una spada, promettere un ramo secco di alloro, offrire un pezzo di terra gialla o bianca! Basta insomma prospettare una voluta di fumo d’onore, un interesse da nulla e un misero piacere animalesco... e in un istante si riuniscono i ladri, si ammassano i soldati, si congiungono i battaglioni, si assembrano i mercanti, si riempiono le case e le fiere, e si coprono la terra e il mare di una innumerevole moltitudine di perversi! Benché divisi fra loro a causa della distanza di luogo o della differenza di carattere o della diversità d’interesse, si uniscono tutti insieme fino alla morte per muoverti guerra sotto la bandiera e la guida del demonio.
[28] E quanto a Te, gran Dio? Non ci sarà quasi nessuno che prenda a cuore la tua causa anche se nel servirti c’è tanta gloria, utilità e dolcezza? Perché così pochi soldati sotto la tua bandiera? Quasi nessuno griderà in mezzo ai suoi fratelli per lo zelo della tua gloria come san Michele: Chi è come Dio? Lasciami allora gridare dappertutto: Al fuoco! al fuoco! al fuoco!... Aiuto! aiuto! aiuto!... C’è fuoco nella casa di Dio! C’è fuoco nelle anime! C’è fuoco perfino nel santuario... Aiuto! stanno assassinando il nostro fratello!... Aiuto! stanno uccidendo i nostri figli!... Aiuto! stanno pugnalando il nostro buon padre! (8)...
[29] Chi sta con il Signore, venga da me! (Es 32,26). Tutti i buoni sacerdoti sparsi nel mondo cristiano, sia che si trovino tuttora in pieno combattimento o si siano ritirati dalla mischia nei deserti e nelle solitudini, vengano e si uniscano a noi. Formiamo insieme, sotto la bandiera della Croce, un esercito schierato e pronto alla battaglia, per attaccare compatti i nemici di Dio che hanno già dato l’allarme: suonano l’allarme, fremono (Sal 45,4; 2,1), digrignano i denti (cf. Sal 34,14), sono sempre più numerosi (cf. Sal 68,5). «Spezziamo le loro catene, gettiamo via i loro legami». Se ne ride chi abita i Cieli, li schernisce dall’alto il Signore (Sal 2,3-4).
[30] Sorga Dio, i suoi nemici si disperdano! (Sal 67,1). Svegliati, perché dormi, Signore? Déstati! (Sal 43,24). Signore, alzati! Perché fingi di dormire? Alzati con tutta la tua onnipotenza, misericordia e giustizia. Formati una compagnia scelta di guardie del corpo, per proteggere la tua Casa, difendere la tua gloria e salvare le anime, affinché ci sia un solo ovile e un solo pastore (cf. Gv 10,16) e tutti possano glorificarti nel tuo tempio (Sal 28,9). Amen. Dio solo!
NOTE
1) Nella Bibbia, la mano destra è simbolo sia della potenza di Dio, di cui l’uomo può essere strumento, sia del favore e della benedizione che Dio concede ai suoi nemici.
2) Nel Trattato della vera devozione a Maria, nn. 47-48, il Montfort riporta varie testimonianze mistiche di san Vincenzo Ferreri e di Marie des Vallées. Santa Caterina da Siena riferisce le comunicazioni divine circa la «rinnovazione ed esaltazione della Chiesa, la quale deve avere nel tempo a venire» (Lettere), attraverso «la reformazione di santi e buoni pastori» (Il Dialogo).
3) Il Montfort commenta la frase biblica «Da Matri tuae liberos, alioquin moriar» (Gen 30,1), insistendo sulla parola liberos. Il termine latino liber (al plurale liberos) ha un duplice significato: come aggettivo vuole dire “libero”, non servo; come sostantivo vuole dire “figlio”. Con questo termine il Montfort domanda a Dio missionari che siano “figli” di Maria.
4) Di Melchisedec, re e sacerdote, la Lettera agli Ebrei dice che «egli è senza padre, senza madre, senza genealogia» (Eb 7,3).
5) Si accenna qui ai presagi celesti che avrebbero preceduto la nascita di san Domenico di Gusman: «la madre sognò di portare in seno un cagnolino con una fiaccola accesa in bocca che infiammava tutto il mondo».
6) L’immagine dei tre diluvi si trova in una rivelazione di Marie des Vallées, riportata dal Renty, che Montfort cita nel Trattato della vera devozione a Maria, n. 47.
7) Il salmo 68 «è tra i più difficili del Salterio» (M. Sales); san Luigi Maria lo commenta (nn. 20-25) attenendosi alla versione della Volgata, che offre spesso una plausibile interpretazione del testo ebraico. Per questo motivo qui la traduzione del salmo si discosta da quella della CEI (che rimane una delle possibili letture del testo).
8) Il Montfort prende lo spunto per gridare Al fuoco! da un testo di san Giovanni Eudes (Lettre XXXIX, 23.7.1659).