Come nel migliore dei regimi, in Francia è partita la “caccia alle famiglie” che in tema di coronavirus hanno idee divergenti dalla narrazione ufficiale di Stato. Le spie sono i bambini stessi, sorvegliati dagli insegnanti in ossequio alle ultime disposizioni ricevute per il rientro in classe. Leggere per credere.
La storia è magistra vitae, essenzialmente perché insegna – dovrebbe insegnare – a non ripetere gli errori pregressi. E sui libri di storia onesti dovrebbero essere raccontati gli orrori dei totalitarismi. Tra i tanti, tra i vari sistemi usati dalla “psico-polizia” per stanare i dissidenti, i regimi insegnano la delazione: mettono i vicini contro i vicini, i figli contro i padri. E dove non riescono con la delazione approfittano in modo subdolo dei più fragili e degli innocenti: in Urss e Paesi satelliti, ad esempio, venivano sterminate le famiglie dei bambini piccoli che, interrogati a scuola, mostravano di saper fare il Segno della croce; venivano prese di mira le famiglie di quelli che il giorno dopo la Pasqua avevano raccontato ai maestri d’aver dipinto e mangiato uova sode.
La Repubblica democratica francese oggi sembra aver imparato molto bene la lezione della storia. Sono stati riaperti gli asili e le scuole elementari dopo il lockdown, e agli insegnanti è stato consegnato un protocollo estremamente dettagliato di cose da fare e da non fare. Devono, per esempio, impedire ai bambini di avvicinarsi l’un l’altro a meno di 1 metro, anche durante la ricreazione, devono vietare qualsiasi forma di gioco con la palla perché – dicono – gli insegnanti non possono disinfettarla ogni volta che un allievo l’ha toccata.
Ma al di là delle regole e delle pratiche quanto meno grottesche che devono essere seguite, anche con bambini dai 3 ai 5 anni, è stato implementato un sistema di sorveglianza e denuncia che invita apertamente il personale scolastico a individuare le famiglie in cui è presente «devianza settaria» o «complottismo» riguardo alla pandemia e alla gestione della crisi da parte del Governo.
I documenti ufficiali, reperibili sul web, che contengono le regole in questione sono due: uno si intitola Ascoltare ciò che gli studenti di ritorno a scuola hanno da dire dopo il lockdown Covid-19, e Covid-19 e rischi di devianza settaria.
Da essi trapela anzitutto una chiara mentalità anti-familista: è evidente che per i bambini l’essere rimasti tanto a lungo in casa con i genitori può esser stato... deviante!
Gli insegnanti, poi, sono chiaramente invitati a identificare, attraverso i bambini, opinioni, pensieri e atteggiamenti non conformi e a denunciare le famiglie che mettono in dubbio ciò che dice la propaganda ufficiale sulla pandemia di coronavirus.
Vengono incoraggiate le attività di gruppo «nel pieno rispetto della dottrina sanitaria», che sembrano proprio quei “gruppi di studio” che si fanno nei campi di concentramento cinesi, in cui le domande e le risposte sono pre-definite dalla persona che guida il gruppo.
Tra le idee che vengono presentate come collegate a pericolosi culti predicati da “guru” o “ideologi” vi sono quelle che suggeriscono che la pandemia è “un rivelatore della volontà e del potere divino”, “un avvertimento da parte della natura”, un “castigo inviato da Dio” o un “segno dell’imminenza dell’apocalisse”, o monito per “un ritorno alla fede come l’unica risposta salvifica”.
Gli insegnanti, inoltre, dovranno identificare i bambini i cui genitori trascurano o si oppongono alle disposizioni di salute pubblica rifiutando trattamenti, esami medici, esami del sangue, o vaccini.
Gli insegnanti devono anche controllare se i bambini, dopo diverse settimane a casa, presentino i segni di un cambiamento di comportamento, il che deve essere segnalato alle autorità competenti.
I bambini non devono credere che esistano pratiche, cibi o stili di vita che possano prevenire o curare il Covid-19, al di là di ciò che eventualmente indicherà il Governo. Va quindi ridicolizzato chi dice che si può ridurre la carica virale e la gravità della malattia con l’idrossiclorochina o con i farmaci anti-asma e anticoagulanti (che molti medici in Francia e Belgio affermano esser serviti a non mandare in ospedale un solo paziente positivo al Covid-19, da quando hanno iniziato a usarli): secondo il Governo si deve usare solo il paracetamolo. Infine, gli insegnanti sono invitati ad ascoltare un programma radiofonico controllato dallo Stato insieme ai loro studenti: Voci e informazioni fuorvianti al tempo del coronavirus per sviluppare una mente «razionale, autonoma e illuminata».
Questo avviene in Francia nel 2020: come in Cambogia ai tempi di Pol Pot.