RISPOSTA AI LETTORI
Se Dio possa punire i peccati già su questa terra
dal Numero 10 del 8 marzo 2020

Spett.le Redazione, scrivo in seguito ad un vivace scambio di idee con una mia collega catechista. La questione è la seguente: in situazioni incresciose di peccato può Dio intervenire nella storia dell’uomo e dare un giudizio e, allo stesso tempo, un ammonimento attraverso avvenimenti di castigo? Personalmente ho sempre creduto di sì. Senza andare a fatti recenti (Coronavirus...) o meno recenti (tsunami asiatici), faccio un esempio di un fatto che mi rimase impresso: certo ricorderete nel 2005 il tremendo disastro causato in Louisiana dall’uragano Katrina, con danni particolarmente gravi proprio in quella città di New Orleans dove alcuni giorni dopo si sarebbe dovuta tenere una grande festa scandalosa di omossessuali e dove, al tempo, erano attive ben cinque cliniche abortiste... La mia domanda è: si può mettere in relazione le cose? Per la mia amica questa sarebbe una bestemmia, ma cosa ne possiamo pensare alla luce della Fede? Grazie in anticipo. (Sabina F.)

Cara Sabina, la questione da Lei posta è tra le più difficili, e già in passato, segnatamente in riferimento all’uragano Katrina su New Orleans, sono stati sollevati diversi dibattiti. Ora, dire per il singolo caso concreto “è stato certamente un castigo di Dio” è certo problematico. La questione è complessa, ci vuole molta prudenza e, nell’asserirlo, una certa delicatezza, considerata anche, come da Lei constatata, la sensibilità moderna assolutamente allergica a riflessioni di questo genere.

Quello che però non si può né si deve negare è la possibilità che un tale intervento di Dio effettivamente possa avvenire. La Sacra Scrittura è piena di questi episodi, la memoria corre subito alle vicende di Sodoma (Gen 19,28), ma tutta la storia del popolo di Dio nell’Antico Testamento, fatta anche di deportazione e di esodi, è un dialogo di azioni e reazioni tra Dio e Israele. Quando il popolo si allontanava dalla fedeltà all’Alleanza, Dio permetteva che il corso doloroso degli eventi spingesse ad aprire gli occhi e al ravvedimento. Il libro dei Giudici e libri profetici come Geremia ed Ezechiele sono paradigmatici in questo senso. Con Gesù Figlio di Dio incarnato e redentore la storia della salvezza giunge alla sua pienezza, ma la logica del piano di Dio non cambia, trova piuttosto il suo pieno senso. Gesù assume sì su di sé e ripara in sé, con la sua vita e la sua Passione, i peccati degli uomini, ma gli uomini non cessano di essere responsabili delle loro azioni. Il fatto che Cristo è morto in Croce per noi, non comporta che uno possa vivere iniquamente come se nulla fosse, ritenendo suo diritto una prosperità permanente in terra e magari anche nell’aldilà! Come dice Gesù salendo il Calvario alle donne di Gerusalemme che piangono su di Lui? “Non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli...” (cf. Lc 23,38ss). Ciò che segue è per lo meno un’allusione profetica alla distruzione di Gerusalemme che in effetti si avrà per opera dei Romani nel 70 d.C. La Teologia della Storia, del resto, è pure piena di eventi siffatti, per rendersene conto basterebbe leggere per esempio un’opera come La Città di Dio di sant’Agostino, come pure rileggersi il Segreto rivelato dalla Madonna a Fatima.

È pertanto falso quanto si dice oggi, ossia che Dio non possa intervenire nella storia del mondo. Questo, in fondo, significa aver accettato alcune premesse della filosofia di Kant, il trascendentale non può entrare nel categoriale per dirla col discepolo Rahner, ma così, a rigore, si arriva a non ammettere più nemmeno la possibilità della stessa Incarnazione del Verbo, e a questo punto è chiaro che si naviga ormai lontani dalla Fede cattolica. Ciò che è tragico è che questa ideologia non permette proprio di leggere i segni dei tempi.

Dio, invece, che addirittura è entrato personalmente nella storia, opera inoltre sempre con la sua Provvidenza attraverso le cosiddette “cause seconde” e può farlo anche per porre un limite alla malvagità dell’uomo. Anzi se non lo facesse Dio sarebbe veramente amore, un Dio buono? Considerando anche il fatto del giudizio e della conseguente retribuzione che tutti ci attende? Questo Dio sarebbe un Dio mostruoso, addirittura complice di malvagi che aiuterebbe a dannarsi meglio all’Inferno! E qui si è giunti al capolinea, per così dire, ossia si vede come quanto è proposto dalla spiritualità sentimental-buonista è solo un dio fantoccio prodotto dall’uomo, un dio comodo ma non credibile, e in definitiva un dio che non esiste.

Dio può castigare dunque e di fatto ha castigato. Se poi alla sensibilità odierna il termine stride, potrà dire che Dio può intervenire per “correggere” i suoi figli incamminati su una strada cattiva (ogni padre degno di questo nome deve farlo), ma la sostanza non cambia.

La domanda a questo punto è: in che direzione va oggi il nostro mondo? Cara Sabina, pensi solo al genocidio dei bimbi nei grembi materni, all’eutanasia sui deboli già attiva in vari Stati, alle frontiere mostruose dell’ingegneria genetica... Nel 1917 a Fatima, sappiamo dalla terza parte del segreto rivelato dalla Santa Sede, fu la mediazione della Madonna a fermare l’Angelo di Dio che aveva già la spada di fuoco sguainata per punire l’umanità. Oggi siamo evidentemente molto più peccatori del 1917, e dove è quella penitenza tre volte invocata dall’Angelo nel suo rimettere la spada nel fodero? Quasi non se ne vede traccia, e allora?

Facciamo nostre e riflettiamo sulle parole del Signore Gesù in una situazione simile a quella da Lei evocata: «Se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo» (Lc 13,5).

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