Grazie agli illuminati consigli, al sostegno spirituale e alla preghiera di Padre Pio, Maria Gargani maturò l’Opera del Sacro Cuore, che sfociò nel nuovo Istituto religioso delle “Apostole del Sacro Cuore”, di cui fu zelante fondatrice. È recente la notizia della sua prossima beatificazione.
Maria Gargani, figlia spirituale di San Pio da Pietrelcina e fondatrice delle Suore Apostole del Sacro Cuore, è stata proclamata venerabile nella scorsa estate dalla Congregazione per le cause dei Santi. È una dei tanti figli spirituali di San Pio per i quali è in corso la causa di beatificazione; è tra le primissime figlie spirituali del Santo di Pietrelcina alla quale egli ha indirizzato ben 67 lettere, ricche di sapienza divina e di affetto spirituale.
La Venerabile nasce a Morra Irpina (AV) il 23 dicembre 1892, ultima di otto figli. Cresce in una famiglia ricca di fede. Fin da bambina rivela un’anima attratta dalla preghiera e protesa alle cose del Cielo, tanto da prendere l’iniziativa, per ispirazione divina, di fare il voto perpetuo di verginità. Come il papà e le altre sorelle, ottiene il diploma magistrale, vincendo, giovanissima, il concorso per l’insegnamento nella scuola elementare di San Marco la Catola, una piccola cittadina dell’alta Puglia.
Giunge a San Marco la Catola nel 1913, dove intraprende il suo lavoro di maestra e il cammino nel Terz’Ordine Francescano. All’ombra del convento dei Cappuccini vive una intensa vita cristiana e conosce i due direttori spirituali di San Pio, Padre Agostino e Padre Benedetto, trovando in loro delle guide sicure per la sua anima assetata di Dio e tutta in “verticale”. Padre Agostino si rende ben presto conto che quella di Maria è un’anima favorita da Dio da grazie speciali e già l’affida al suo altro figlio privilegiato, Padre Pio da Pietrelcina, chiedendogli consigli e preghiere per lei, con l’intenzione di avviare un contatto spirituale tra le due anime. L’occasione si presenta quando nel 1915 Padre Agostino deve partire per il fronte come cappellano militare ed esorta Maria a scrivere a Padre Pio, per affidargli la direzione della sua anima. Alla prima lettera inviata da Maria, Padre Pio risponde di essere «superlativamente lieto e riconoscente di aver conosciuto i vostri preziosi caratteri, siccome un giorno Gesù mi fece conoscere la vostra anima» (Epistolario IV, p. 237). È la prima di una intensa corrispondenza epistolare, intervallata da incontri personali tra San Pio e Maria Gargani avvenuti a San Marco la Catola nell’aprile del 1918, quando il Santo si reca lì per intrattenersi alcuni giorni con il suo direttore spirituale. La Gargani ricorda così questi giorni di grazia nel suo diario spirituale: «Il Padre Pio mi volle nelle ore pomeridiane ogni giorno da lui nel Convento. Già ci conoscevamo per corrispondenza, e con quanta carità trattò l’anima mia... non lo posso dire... Nei colloqui ebbi a sorbire tanta infusione dello Spirito Santo che mi pareva godere uno dei tocchi del Tabor per cui l’anima desiderava, come gli Apostoli, rimanere sempre lì con quei soavi colloqui».
Maria Gargani è alla ricerca della sua vocazione. Avverte fortemente che Dio la chiama ad una vita di consacrazione totale, ma non sa come e dove realizzarla. Su questo punto, anche San Pio rimane sul vago. Una volta, racconta ancora nel suo diario: «Tornai alla carica presso il mio Direttore spirituale Padre Pio, per poter avere l’obbedienza di partire. E fu allora che il Padre mi chiese: “Davvero vuoi andare? Ebbene, Maria, va’, ma ti raccomando di non lasciare il posto, sa... Proverai: se ti troverai bene, resterai, e se non ti trovi bene, tornerai». Maria, pur essendo sicura di non tornare, in effetti tornò a casa dopo alcuni mesi, ma volle riprovare presso un altro Istituto di Roma. «Io preparai tutto – ella scrive – e alla fine dell’anno scolastico mi recai dal Padre Pio per salutarlo, onde poi partire, con la sua benedizione, alla volta di Roma. Mi confessai, gli dissi che io partivo per Roma, andavo a farmi Suora, come Lui già sapeva, e mi raccomandavo alle sue preghiere e, nel caso non ci fossimo più visti sulla terra, ci saremmo rivisti in Cielo, ecc. Egli, ridendo, mi rispose: “Quanti giri devi fare ancora su questa terra!”... e così dicendo chiuse lo sportello del confessionale». Dopo questo incontro con il Santo, Maria non ha più il coraggio di partire per Roma, torna invece a Volturara Appula, una cittadina della provincia di Foggia, dove intanto è stata trasferita, e continua la sua missione di maestra ed educatrice di piccoli e di giovani generazioni. Intanto la sua ricerca interiore continua, fino a quando un giorno, nella seconda metà dell’anno 1933, riceve una chiara e forte ispirazione, come racconta ancora nel suo diario: «Mi decisi a fare una novena alla Madonna e al termine di detta novena, mentre mi trovavo in ginocchio dinanzi a Gesù Sacramentato nella Chiesa Madre di Volturara, eccomi illuminata da una luce intellettiva che mi fece capire che Gesù chiedeva da me una nuova Istituzione che si sarebbe chiamata “Apostole del Sacro Cuore”, che avrebbe continuato quell’apostolato da me iniziato, rendendolo continuativo». Questa volta davvero si delineava per la maestra di Volturara un disegno divino ben preciso e importante, che trovò finalmente la conferma anche da parte di San Pio. Scrive la Gargani nel suo diario: «Prima però di mettere in pratica quanto detto innanzi e prospettatosi alla mente, volli chiedere il parere del mio Padre spirituale, Padre Pio, esponendogli tutto, compreso il pensiero di poter chiedere al Vescovo di Lucera, mons. Di Girolamo, di poter iniziare la vita comune e quindi l’opera delle Apostole, presso il Convento della Madonna della Sanità. Il Padre rispose: “Ecco, finalmente, qui dovevamo arrivare! Questa è la volontà di Dio. È bello, è bello! Fai presto a chiedere al Vescovo il convento ed esponi a lui tutto”».
Con il beneplacito e l’incoraggiamento di San Pio la Gargani dà così inizio alla fondazione delle Apostole del Sacro Cuore, che come ogni fondazione, passerà tra difficoltà e travagli di ogni genere, incomprensioni, contraddizioni, calunnie, per poi fiorire magnificamente, come ogni opera di Dio, che nella prova non viene meno ma si consolida per portare frutti più abbondanti.
La prima comunità sorge proprio a Volturara, presso il Convento della Madonna della Sanità sotto la protezione del Vescovo di Lucera che erige anche la nuova comunità nella forma di Pia Unione femminile. Questa è finalizzata all’educazione della gioventù e a propagare tra il popolo l’amore al Sacro Cuore di Gesù e all’Eucaristia, coltivando anche la devozione alla Madonna, secondo lo spirito del beato Luigi Grignion de Montfort. Il piccolo drappo di consacrate si arricchisce di vocazioni e di opere. Nell’ottobre del 1945 si apre una nuova comunità a Napoli in una ex-clinica della zona di Capodimonte, che diventerà la Casa Madre dell’Istituto e nuova dimora della Madre Gargani. Il Cardinale Ascalesi prende a cuore la nuova comunità, facendo istanza alla Santa Sede per ottenere l’erezione ad Istituto di diritto diocesano della Pia Unione, che, per una serie di difficoltà, si avrà solo nel giugno del 1956. Il 12 marzo 1963 la nuova Congregazione ottiene anche il riconoscimento pontificio. Maria Gargani, che nella professione religiosa ha preso il nome di Suor Maria Crocifissa del Divino Amore, vive i suoi ultimi anni di vita religiosa protesa verso il Cielo, verso il quale spiccherà il volo il 23 dicembre 1973.
Alla fine del suo diario, che potrebbe ben fare da epilogo a tutta la sua vita, la Venerabile scrive: «Nella storia fin qui raccontata non è stata mai assente la persona e l’anima del Padre Pio, che, da quando ebbi la fortuna di conoscerlo, non ha abbandonato il mio spirito in tutte le vicende della mia vita, sapendo che ero debole ed avevo bisogno di un valido sostegno, specie nelle dure prove, cui venivo sottoposta dal disegno di Dio».