Il mistero della Maternità Divina evidenzia due aspetti di Maria: il suo essere vera Madre di Gesù in quanto vero Dio e vero uomo e, per questo, vera Madre nostra “nell’ordine della Grazia”. La Sua presenza è dunque concreta e operosa accanto ad ogni figlio sin dal Fonte battesimale.
Dopo aver “cantato” la santità di Maria, le Litanie offrono alla nostra riflessione la causa della sua santità ossia la sua Divina Maternità, privilegio questo che mette in risalto, tra le altre cose, il suo ruolo di Mediatrice tra Cristo e l’uomo. Come Gesù è il Mediatore tra noi e il Padre, così Lei è la Mediatrice tra noi e il Figlio suo, l’Unigenito (cf. Gv 3,16) del Padre, ma «primogenito tra molti fratelli» (Rm 8,29). Maria, la Semprevergine, è divenuta Madre di Dio per opera dello Spirito Santo, il quale l’ha adombrata con la potenza dell’Altissimo (cf. Lc 1,35).
Secondo il parere dei Mariologi, è da questo privilegio che derivano poi tutti gli altri sublimi doni che Maria Santissima ha ricevuto per grazia dall’Eterno Padre. Ella è stata preservata dalla macchia del peccato originale proprio perché doveva diventare la Theotokos, la Madre di Dio. La Chiesa non tardò a proclamare dogmaticamente tale verità, infatti questo avvenne nel 431 al Concilio di Efeso. Fu per l’intervento del grande san Cirillo d’Alessandria il quale chiese ed ottenne la definizione dogmatica dell’unicità della Persona Divina in Cristo, contro chi al contrario sosteneva una posizione erronea. Dunque, se Gesù è realmente Dio, ne segue che Maria è veramente Madre di Dio. Ovviamente non è Madre della divinità di Gesù, ma Madre della sua umanità. Gesù ha preso da Lei la carne e il sangue e grazie a Lei è divenuto simile agli uomini, è apparso in forma umana, come spiega luminosamente san Paolo nella lettera ai filippesi.
Maria è stata ed è tutt’ora Madre di Dio perché ha compiuto tutte quelle funzioni che sono proprie della maternità, ossia la gestazione, il parto, la nutrizione, l’educazione. Per esprimere questo grande mistero, sant’Efrem, esimio poeta, così esclamava: «Nel seno di Maria divenne Bambino colui che è uguale al suo Padre dall’eternità; diede a noi la sua grandezza e si prese la nostra piccolezza; divenne insieme a noi mortale e mescolò in noi la sua vita perché non morissimo». Con l’Incarnazione e la successiva Redenzione, Gesù ci ha restituito la vera vita, la vita in pienezza che è la vita di grazia, la vita che rende partecipi della natura divina, come spiega bene il Catechismo della Chiesa Cattolica al numero 460: «Il Verbo si è fatto carne perché diventassimo “partecipi della natura divina” (2Pt 1,4): “Infatti, questo è il motivo per cui il Verbo si è fatto uomo, e il Figlio di Dio, Figlio dell’uomo: perché l’uomo, entrando in comunione con il Verbo e ricevendo così la filiazione divina, diventasse figlio di Dio”».
Ma in che modo si è avverato tutto ciò? Grazie a chi? Tutto questo è stato possibile perché Dio «ha guardato all’umiltà della sua serva», è perché questa sua Serva, tanto grande proprio perché tanto umile, ha detto il suo Fiat e ha accettato volontariamente e liberamente i disegni dell’Altissimo. Ecco che così si svela il ruolo di Mediatrice che la Madonna ha accettato da Dio Padre. Egli, nei suoi eterni decreti, ha stabilito che Maria doveva essere eternamente la “distributrice” di tutte le grazie proprio perché portatrice e fattrice di Gesù, il Figlio di Dio. È Lei che, come dette alla luce Gesù fisicamente, così fa nascere lo stesso Gesù spiritualmente nelle anime dei credenti. È Lei che ancora oggi, presenta a Lui le nostre preghiere affinché queste siano a Lui più gradite e accette. È ancora per Lei che la nostra vita spirituale si sviluppa e cresce fino alla perfetta conformità in Cristo.
La Santissima Vergine, perché Madre è anche Mediatrice, infatti la sua azione nei nostri confronti è detta appunto “mediazione materna”. Ella può esercitare su di noi la sua protezione e mediazione perché noi siamo veri suoi figli e Lei è veramente nostra Madre. Ma quando Ella divenne nostra Madre e in che modo? Nello stesso istante in cui ha generato Gesù. A riguardo, così spiega il Padre Giovanni Schryvers nel suo semplice ma profondo libro La Madre mia: «La Madonna è divenuta nostra Madre, nel momento medesimo in cui è divenuta Madre di Gesù. La sua unica maternità la costituisce Madre di Cristo Redentore: di Gesù e dei suoi membri».
Questa è la celebre dottrina del Corpo Mistico che san Paolo nelle sue Lettere ha esposto e chiarito. Cristo è il Capo e noi siamo le membra che insieme a Lui formiamo misticamente lo stesso corpo. Se allora la Madonna ha partorito Cristo come Capo, con Lui ed insieme a Lui ha partorito anche noi. Ecco come Maria ha generato in modo soprannaturale tutti noi, l’umanità intera. Per questo il Concilio Vaticano II ha chiarito che Maria è nostra madre nell’ordine della Grazia (cf. Lumen gentium, n. 61). Oltre questo, però, la Vergine genera attualmente ogni singola anima alla vita divina. Questo avviene «nell’umile Cappella del Fonte Battesimale dove, da Maria, Cristo misticamente assume la mia natura umana e la incorpora a sé, comunicandole la sua vita divina» (1), infatti come Gesù ha scelto di venire a noi, di comunicarsi, di assumere la nostra natura umana, attraverso Maria, così anche noi torniamo a Lui sempre attraverso Maria.
Il Fonte battesimale è dunque immagine di Maria e il sacramento del Battesimo è il modo con cui la Vergine esercita la sua Maternità mistica attuale, verso ogni singola anima, che in virtù della grazia santificante, viene rigenerata alla vita divina. È in quest’ottica che san Cirillo d’Alessandria ha esclamato: «Per te Maria, i credenti arrivano alla grazia del battesimo» (Homilia 4). Dunque il purissimo Grembo della Vergine, coincide misticamente col Grembo battesimale della Chiesa. Lo Spirito che ha generato Cristo nella Vergine, genera Cristo nei fedeli, rendendoli suo corpo: «Scendendo su Maria, lo Spirito Santo operò il concepimento e compì la redenzione; similmente, posandosi sul fonte battesimale e su quelli che ricevono il battesimo, il medesimo Spirito opera la realtà della rigenerazione» (Sant’Ambrogio, De mysteriis, 53,59).
Dunque la mia nascita alla vita cristiana coincide perfettamente con la mia nascita da Maria.
Alla luce di quanto detto fin qui, possiamo allora comprendere in modo più preciso come e quanto la Madonna sia vicina e presente nella nostra vita spirituale. Contempliamo Maria come Madre di Dio e come vera nostra Madre. Come sostiene il Padre Ragazzini, Maria è «vera Mamma del mio spirito, cui Lei dona la vita divina, come è vera mamma della mia persona – cui dona la vita umana – la mamma terrena» (2).
La Madonna è dunque vera Madre nell’ordine della Grazia, nell’ordine soprannaturale. Risulta allora evidente come ogni Cristiano debba affidarsi in modo filiale alla sua Mediazione materna. La vita di ogni Cristiano ha inizio, misticamente, nel Grembo purissimo della Vergine e se è così, allora ogni Cristiano è debitore della vita spirituale, della vita divina, alla stessa Madre di Dio. Sarà compito di ognuno conoscere e far conoscere sempre maggiormente la Madonna, per far crescere, di conseguenza, anche l’amore filiale nei suoi confronti.
NOTE
1) Padre Severino Ragazzini, OFMConv, Maria vita dell’anima. Itinerario mariano alla SS. Trinità, p. 31.
2) Ivi, p. 34.