ATTUALITÀ
L’amministrazione pro-life di Trump
dal Numero 6 del 12 febbraio 2017
di Alfredo Incollingo

Le prime mosse della presidenza di Trump fanno ben sperare in una vigorosa ripresa della cultura della vita negli Stati Uniti. Alle dichiarazioni pro-life del Presidente stanno seguendo i fatti, ed anche all’imponente “Marcia per la vita” di Washington non ha mancato di assicurare al popolo della vita “il suo pieno supporto”.

Dopo pochi giorni dal suo giuramento come 45° presidente degli Stati Uniti, il 20 gennaio 2017, Donald Trump ha già concretizzato la sua anima conservatrice e pro-life. Erano note le sue dichiarazioni a favore della vita durante la campagna elettorale, e la decisione di sospendere i finanziamenti pubblici alle organizzazioni e alle cliniche abortiste le confermano. Questo gesto fa ben sperare nella presidenza di Trump.
La vita e la famiglia si confermano due valori imprescindibili per Mr. President. Sospendendo i fondi alle ONG pro-choice si è dato un duro colpo al mercato della morte che traeva il suo guadagno dalla disperazione di centinaia di migliaia di donne. Il Presidente ha espresso il suo “Basta!” a questo scempio. La International Planned Parenthood Foundation, che opera in tutto il mondo (con 93 cliniche negli Stati Uniti), è nota per lo scandalo dei feti abortiti venduti a pezzi, e dovrà ridimensionare il suo fatturato mortifero o, si spera, dovrà chiudere del tutto. Con Trump la Planned Parenthood ha perso circa 100 milioni di dollari all’anno (circa 93 milioni di euro) di finanziamenti.
Il Presidente ha scelto consiglieri e organici vicini alle sue posizioni conservatrici e pro-life. Il suo vice, il repubblicano e cattolico Mike Pence, ha dichiarato esplicitamente che con Trump Dio ritornerà nella politica americana, ponendo fine al caos morale delle presidenze precedenti. I teocon, al pari dei Democratici, hanno scristianizzato la nazione americana. Pence ha inoltre partecipato alla Marcia per la Vita di Washington il 27 gennaio 2017, ponendosi a capo del movimento contro l’aborto. Da Reagan in poi, fino a Trump, nessun presidente ha mai preso decisioni ferme sul tema della vita. Gli organici delle varie amministrazioni, anche repubblicane, non hanno preso posizioni contro l’aborto. Tra i nuovi dirigenti scelti da Trump vi è anche Mike Pompeo, nuovo direttore della Cia: è un cristiano evangelico, conservatore e sarà la pedina decisiva del Presidente nella lotta contro il fondamentalismo islamico.
Le critiche democratiche non sono mancate. Il capogruppo democratico alla Camera, Nancy Peloso, ha dichiarato che «[la fede pro-life di Trump] fa tornare gli Stati Uniti in quell’epoca vergognosa che disonorava il valore americano della libertà di parola e infliggeva sofferenze di cui non sappiamo nulla a milioni di donne in tutto il mondo». Per i democratici la disperazione e la solitudine delle donne che abortiscono non è un dolore da prendere in considerazione. L’unica sofferenza lecita è quella di non poter godere di una libertà disumana e astratta. Trump e la sua amministrazione hanno posto fine al mercato dell’aborto, ridando speranza ad una Nazione che sembrava destinata alla decadenza morale.

Casa Mariana Editrice
Sede Legale
Via dell'Immacolata, 4
83040 Frigento (AV)
Proprietario: Associazione CME Il Settimanale di Padre Pio. Tutti i diritti sono riservati. Credits