RELIGIONE
Via Pulchritudinis. Arrivare a Dio attraverso la bellezza
dal Numero 44 del 13 novembre 2016
di Corrado Gnerre

Oggi più di ieri è importante ribadire che Dio è Somma Verità, Somma Bontà e Somma Bellezza. Occorre ribadire che la Verità Cattolica non solo è “vera” ma è anche “bella. Ed ecco perché le meditazioni devono muovere anche dalla contemplazione della Bellezza.

Oggi più di ieri è importante ribadire che Dio è Somma Verità, Somma Bontà e Somma Bellezza. Occorre ribadire che la Verità Cattolica non solo è “vera” ma è anche “bella”, che non solo soddisfa pienamente l’intelligenza con la sua inappuntabile logica, ma anche il cuore con il suo costitutivo e irresistibile fascino.
Ed ecco perché le meditazioni devono muovere anche dalla contemplazione della Bellezza, utilizzando quella che si è soliti definire la “Via Pulchritudinis”... appunto: la “Via della Bellezza”.

La scena

Una mamma regge il piccolo figliuolo su un muretto per far sì che possa salutare il padre che sta partendo.
Questi risponde al saluto.
Il volto del bimbo non è raffigurato.
Più chiaro è invece quello della mamma.
La figura del papà s’intravede appena.
Con un po’ di attenzione ci si accorge che domina un senso di mestizia, che si scorge chiaramente sul volto della donna, ma si capisce anche dal tipo di saluto del bambino e anche del papà.
Uno scialle poggiato sul muretto fa capire come, per quell’importante occasione, la donna abbia voluto vestirsi elegantemente, ma poi, per reggere il bambino, se ne è liberata.
Il mare, tranquillo, sembra rendere tenera e dolce quella mestizia che apre ad una doverosa avventura.

Temi

1) Al dovere bisogna tenersi pronti
2) L’importanza dell’attimo che “scolpisce” la storia
3) La pace non viene meno quando si fa la Volontà di Dio

1) Al dovere bisogna tenersi pronti

La scena fa chiaramente capire che la partenza del padre è dovuta a qualcosa di importante, di molto importante. Forse di decisivo.
Sarà con ogni probabilità l’impegno di una guerra.
Si deve andare a combattere contro nemici che minacciano le proprie terre e il futuro dei propri figli.
Non è un andare a caccia o a divertirsi.
Il volto della madre lo fa intendere perfettamente... così il tono del saluto del bambino e la risposta del padre sulla nave.
C’è un dovere che chiama, che interpella e a cui non si può vilmente sottrarsi.
I due saluti (del bambino e del padre) e lo sguardo attento della donna si armonizzano in un’unica figura quasi a voler far intendere che ciò che si sta preparando a fare il padre è perfettamente in sintonia con un “progetto” e un “volere” più grandi.

2) L’importanza dell’attimo che “scolpisce” la storia

C’è uno scialle che, lasciato dalla donna, mostra tutta la sua eleganza.
Il momento è mesto ma importante; e, proprio perché importante, merita che ci si presenti all’altezza, che ci si vesta elegantemente.
Chi sta vivendo l’evento è consapevole che ciò che si sta facendo sta “scolpendo” la storia, nel senso che rimarrà per sempre.
Indipendentemente da come andrà a finire: se si tornerà vittoriosi o sconfitti, se si tornerà vivi o morti... la scelta per il Giusto e il Bene rimarrà per l’eternità.

3) La pace non viene meno quando si fa la Volontà di Dio

Il mare è tranquillo.
Non ci sono increspature.
Anche il cielo è tranquillo e non c’è minaccia di pioggia.
Tutto questo – come abbiamo già detto – sembra rendere tenera e dolce la mestizia della partenza e del conseguente distacco.
Si può essere tristi, ma in pace.
Non è la tristezza ciò che fa paura, ma l’inquietudine, l’angoscia.
Quando le proprie scelte sono nella Volontà di Dio, può anche esserci tristezza... ma la pace del cuore risolve tutto.

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