Spettabile Redazione, vorrei presentare una domanda da parte di mia moglie. Premetto che non è una cattolica praticante, ma si interessa di religione. Tempo fa in occasione di un nostro viaggio a Roma, ci siamo trovati ad assistere allo spettacolo di una fila di persone che passava sotto la Porta Santa. Ho spiegato a mia moglie che siccome siamo nell’Anno del Giubileo della misericordia, chi passa con fede attraverso le “porte sante” ottiene l’annullamento dei peccati... mia moglie ha riso di gusto e io non ho saputo che dire. Potreste spiegarci che senso ha questo gesto legato al Giubileo?
Roberto B.
Caro Roberto, se oggi molte persone sono portate a sorridere di queste ed altre realtà soprannaturali è certamente anche perché nessuno più le spiega nel loro contenuto più reale ed essenziale e vengono mutilate o presentate slegate da tutto il restante contesto della Dottrina cattolica completa. Cerchiamo quindi di capire di cosa si tratta. Il Giubileo è un atto solenne in cui la Chiesa rimette i peccati e libera dalle pene dovute alla giustizia divina. Ecco perché il Giubileo viene anche chiamato l’Anno dell’Indulgenza. Il significato di quest’ultima parola, però, sfugge ai più. Secondo la Dottrina cattolica l’Indulgenza è la remissione dinanzi a Dio della pena temporale dovuta per i peccati già perdonati in quanto alla colpa, che l’autorità ecclesiastica (in questo caso il Sommo Pontefice che indice il Giubileo) concede dal tesoro della Chiesa. Il tesoro della Chiesa è costituito dai meriti satisfattori di Gesù Cristo. Se la Chiesa ha il potere, nel sacramento della Confessione, di purificare l’anima dalla macchia della colpa (il peccato), ha senz’altro anche il potere di liberarla dallo stato di pena (un male per sé minore).
La distinzione tra colpa e pena è di fondamentale importanza, e sembra che anche lei le confonda quando dice che chi passa attraverso la Porta Santa “ottiene l’annullamento dei peccati”. Il peccato costituisce una colpa, mentre la pena è una conseguenza della colpa. Ora, l’Indulgenza che si ottiene passando attraverso la Porta Santa non cancella la colpa (ecco perché è richiesta necessariamente la Confessione), ma rimette la pena temporale (in parte e allora si dice “parziale” oppure totalmente e si dice “plenaria”) che il peccatore pentito deve subire dopo aver ricevuto l’assoluzione sacramentale.
Non tutte le persone che attraversano una Porta Santa ottengono l’Indulgenza plenaria o parziale. Dio, che scruta le coscienze, la concede solo al peccatore pentito e in stato di Grazia. Non si applica a chi, trovandosi in peccato grave, non manifesta il proprio pentimento.
Quando una persona con le buone disposizioni richieste passa attraverso la Porta Santa ottiene, per Misericordia di Dio in virtù dei meriti di Cristo applicati dalla Chiesa, l’annullamento (parziale o plenario) della pena che dovrebbe scontare in Purgatorio in conseguenza dei peccati commessi e già rimessi. Ma oggi quasi nessuno parla più del Purgatorio e delle conseguenze ben reali del peccato in questa e nell’altra vita, ed ecco perché vi è confusione e identificazione tra Giubileo e perdono. L’Indulgenza viene considerata non come una remissione di pena, ma come un perdono di colpa (sostitutiva della Confessione): si attraversa la Porta Santa e si viene perdonati, e ciò varrebbe per tutti, anche per chi non è pentito dei peccati che ha commesso e magari persino per chi vive stabilmente in una situazione di peccato. Se intesa così, ha ben ragione sua moglie di ridere, ma compresa la realtà vera del Giubileo e dell’Indulgenza alla luce della Dottrina perenne della Chiesa, essa è un mirabile e preziosissimo dono della Misericordia di Dio, da accogliere e di cui fruire con una coscienza sinceramente pentita e distaccata da ogni peccato, per il bene nostro, dei nostri defunti e per la gloria di un Dio così buono.