Con l’Immacolata Concezione di Maria ha inizio l’opera della Redenzione: è Lei la chiave di volta della storia e di ogni storia. Il suo intervento è così determinante da poter cambiare il corso degli eventi, come accadde a Paolo Roasenda, il futuro padre Mariano da Torino.
La chiave di volta della storia
Tutti i grandi santi testimoniano che quando si ama l’Immacolata si viene illuminati su tutto il mistero della Redenzione, poiché, come afferma san Giovanni Paolo II, «sta qui la chiave di volta della storia: con l’Immacolata Concezione di Maria ha inizio la grande opera della Redenzione, che si è attuata nel Sangue Prezioso del Cristo» [1]. Nell’Immacolata, prefigurata nella Donna della Genesi (3,15), tutta la lettura della storia della salvezza si dispiega in un armonioso disegno di amore in cui l’Immacolata Concezione si svela come Colei che «combatte le battaglie di Dio per debellare il male, per il trionfo del bene, schiaccia la testa del mostro infernale e distrugge tutte le eresie del mondo intero» (CK 70). Anche nella nostra vita Ella vuole prima manifestarsi come la «vincitrice del diavolo» [2] portandoci ad una vita di grazia, per poi rivelarsi quale chiave di volta della nostra esperienza personale. Non è un caso, infatti, che nel nostro tempo tanto scristianizzato il demonio si accanisca in modo particolare contro di Lei, con blasfemie e profanazioni che non hanno precedenti. Il nemico sa bene che l’Immacolata è una “chiave” così importante da essere la sola che apre la porta per permetterci di abbracciare Gesù con tutto il cuore e l’anima. «Dove c’è la Madre, là c’è anche il Figlio. Quando si allontana la Madre, si finisce prima o poi col tener lontano il Figlio. Non per nulla oggi, in diversi settori della società secolarizzata, si registra una crisi diffusa di fede in Dio, preceduta da una caduta di devozione verso la Vergine Maria» [3]. Pertanto guardiamo all’Immacolata che è la «creatura privilegiata, capolavoro della creazione nell’ordine della natura e della grazia» (CK 67). Diffondiamo la sua bellezza e purezza uniche, così da rendere bella la nostra società, il futuro, tutta la terra.
La chiave di volta della nostra vita
Un bell’esempio di come l’intervento di Maria Santissima sia così determinante e personale lo possiamo cogliere dall’esperienza del venerabile padre Mariano da Torino, il cappuccino noto per le sue famose trasmissioni televisive. Egli stesso si definiva «francescano e sacerdote per grazia dell’Immacolata» [4] e racconta come sia stata proprio l’Immacolata la chiave di volta della sua vita.
Uomo di cultura e apostolo zelante, era arrivato a 34 anni vivendo nel mondo e dando una grandissima testimonianza della sua fede. Non aveva mai sentito l’attrazione per il sacerdozio o la vita religiosa, tanto che ormai stava pensando di farsi una famiglia. Ma cosa successe...? Lui stesso lo ricorda così: «L’anima mia cercava... Seguire la via comune? Farmi anch’io una famiglia, proprio per dimostrare con i fatti che l’apostolato più bello è l’educare una famiglia cristianamente? Per qualche tempo orientai la mia vita in quella direzione. Fu allora che intervenne, ancora una volta, e questa decisiva, la Vergine Immacolata. Proprio mentre da mesi dirigevo i miei passi verso la meta che mi pareva quella buona, l’Immacolata da me insistentemente invocata per una tempesta che minacciava il mio nuovo orizzonte, mi diede improvvisamente una precisa sensazione fisica: come di una mano misteriosa che mentre attraversavo una grande piazza mi fermasse e mi obbligasse a tornare – contro voglia – sui miei passi. Sentii d’un tratto un disgusto mai provato, intollerabile, della vita comune nel mondo, e contemporaneo un desiderio irresistibile del sacerdozio, via che avevo sempre scartato. E fu concretamente così: un giorno del settembre 1940 – la guerra infuriava –, nel segreto del mio cuore decisi di essere religioso e sacerdote. Dove sarei andato? Che famiglia religiosa avrei scelto? Questo non mi interessava. La decisione sì. E fu irrevocabile: a distanza di 14 anni posso, grazie a Dio, testimoniare che per quella decisione non ho avuto un istante di rimpianto, ma anzi una pace e una gioiosa sicurezza sempre più sentita. Sentii che l’Immacolata aveva infuso nel mio cuore quella decisione ed ebbi quindi la certezza che avrei realizzato tutto con il suo aiuto. [...] Ma dove andare? A chi bussare? Qui viene il mirabile. I Cappuccini li conoscevo di nome, avevo avvicinato qualche cappuccino in vita mia, occasionalmente, e non mi erano (lo confesso) affatto simpatici [...]. Il mirabile fu questo. Presa la decisione, simultaneamente decisi anche: sarò cappuccino...» [5].
In questa “confessione” di padre Mariano è evidente come l’Immacolata “infuse” nella sua anima la vocazione al sacerdozio e alla vita francescana. Il suo intervento fu così sensibile che il futuro “cappuccino della tv” la sentì “come una mano misteriosa che mentre attraversavo una grande piazza mi fermasse e mi obbligasse a tornare – contro voglia – sui miei passi”. Già da tempo era convinto che «è indispensabile che i nostri giovani sentano la presenza e la potenza di Maria nel loro apostolato: solo amando di più Maria potremo amare e fare amare di più Gesù» [6].
La presenza dell’Immacolata, da lui tanto ricercata, si manifestò allora in modo indimenticabile e in un baleno cambiò tutta la sua vita. Come ringraziamento a tanta premura materna scelse il nome religioso di “Mariano”: «Ho preso un nome – Mariano – per onorare (almeno così) Colei a cui tanto devo. Penso con gioia che ogni volta che fanno il mio povero nome, risuona qualcosa di Lei. Alla Madre della mia anima chiedo sempre d’insegnarmi non a predicare, ma a parlare di Gesù» [7].
Padre Mariano da Torino è l’ennesima testimonianza di come l’Immacolata possa diventare “la Signora” della nostra vita, il segreto della felicità che ci conduce a Gesù.
Note
[1] San Giovanni Paolo II, Messaggio per la giornata mondiale del malato 2004, 1° dicembre 2003.
[2] Ibidem.
[3] San Giovanni Paolo II, Discorso ai pellegrini del movimento apostolico “Legione di Maria”, 30 ottobre 1982.
[4] M. de Pobladura - E. Bronzetti, Un apostolo del nostro tempo. Padre Mariano da Torino, Tipografia Aldo Palombi, Roma 1973, pp. 13-22.
[5] Si tratta del racconto autobiografico dal titolo Francescano e sacerdote per grazia dell’Immacolata, riportato in ivi, pp. 17-18.
[6] Venerabile Mariano da Torino, Assoluto e Relativo. Scritti spirituali per i giovani, Istituto Storico dei Cappuccini, Roma 2007, p. 258.
[7] Riportato in M. de Pobladura - E. Bronzetti, Un apostolo del nostro tempo. Padre Mariano da Torino, p. 20.