MARIA SS.
LA SOFFERENZA REDENTRICE
dal Numero 33 del 11 settembre 2022
Padre Stefano M. Miotto, FI

Il 15 settembre celebriamo la Beata Vergine Maria Addolorata. Da Lei, amata Corredentrice, vogliamo imparare a portare la nostra croce di ogni giorno con serenità, pazienza e amore. Ella ci ripete: «Quando incontri il dolore, vieni a stringerti più intimamente a me». Così le croci saranno più dolci. 

Nel considerare i modi in cui noi possiamo essere collaboratori dell’Immacolata nella mediazione della grazia, Emilio Neubert – nel suo libro Il mio ideale: Gesù Figlio di Maria – affronta un argomento molto importante, quello della sofferenza redentrice. La sofferenza, che agli occhi di questo mondo appare qualcosa di inutile, anzi una disgrazia, agli occhi di Dio appare invece come qualcosa di molto prezioso. Per mezzo della sofferenza della Croce, Gesù ha salvato il mondo; e, per mezzo della sua compassione materna, la Madonna è divenuta la Corredentrice del genere umano. I santi, chi più chi meno, hanno tutti sofferto, passando per grandi tribolazioni.
Teoricamente noi accettiamo questo discorso, ne comprendiamo il valore. Ma quando siamo visitati personalmente dalla sofferenza, tutto cambia: noi ci dimentichiamo di questi bei discorsi e ci scoraggiamo. Per non essere sorpresi da questi sbandamenti, dobbiamo meditare spesso sul valore della sofferenza e, soprattutto, dobbiamo chiedere la grazia di saperla affrontare non solo con rassegnazione, ma anche con riconoscenza, vedendo in essa una grazia molto grande per assomigliare di più a Gesù e collaborare con l’Immacolata alla salvezza delle anime.
Il nostro Autore così scrive, mettendo queste parole sulle labbra della Madonna: «Dovrai compiere duri sacrifici. Dovrai lavorare ed affaticarti, spendere le tue forze e logorare la tua salute al mio servizio. E non solamente per alcune ore o per alcuni giorni, ma finché vi saranno uomini da salvare».
Riguardo poi alle sofferenze a cui tante volte va incontro il fedele servo dell’Immacolata, il Neubert riporta quelle che, forse, sono le più dolorose, quelle che ci procurano gli stessi compagni di apostolato, quegli stessi da cui invece ci aspetteremmo aiuto e conforto: «Le tue intenzioni saranno fraintese, i tuoi disegni scherniti, la tua attività biasimata. Coloro che dovrebbero aiutarti si disinteresseranno delle tue fatiche o tenteranno di distruggere ciò che ti sarai sforzato di edificare; coloro che dovrebbero incoraggiarti ti sconfesseranno o sovvertiranno i tuoi piani. Vi opporranno ogni sorta di ostacoli e poi diranno, a chi li vorrà sentire, che da molto tempo ne avevano predetto la cattiva riuscita».
Scriveva a tal proposito l’abate Chautard, nella sua opera molto bella, L’anima di ogni apostolato, rifacendosi a san Pio X: «Senza la vita interiore, le forze non basteranno a sopportare con perseveranza le noie che porta con sé ogni apostolato, la freddezza e lo scarso aiuto degli stessi buoni, le calunnie dei nemici, talora anche la gelosia degli amici e dei compagni d’armi...».
Bisogna dunque molto pregare per riuscire ad affrontare le inevitabili croci che incontreremo nell’apostolato. Queste croci, comunque, saranno molto preziose, non certo per chi le procura, ma per chi le riceve. Per mezzo di queste croci si riuscirà a fare molto del bene alle anime, più di quello che si riuscirebbe a fare quando tutto va per il meglio. Ricordiamolo bene: Gesù ha salvato il mondo per mezzo di un apparente fallimento umano, ovvero attraverso la sua morte in croce. Così l’apostolo riuscirà a far del bene alle anime soprattutto quando sarà avversato. Pensiamo a san Pio da Pietrelcina: durante le due lunghe persecuzioni che ha dovuto subire è stato umanamente annientato, ma certamente quella sua sofferenza offerta a Gesù è stata molto preziosa per tutti i suoi figli spirituali. 
Il Neubert poi continua, facendo ancora parlare la Madonna: «La croce che ti preparano l’ignoranza, la stoltezza o la malvagità degli uomini potrebbe suscitare in te un senso di ribellione. Eppure questa croce, proprio questa, racchiude in sé una maggiore efficacia di redenzione. [...] Quando nell’esercizio del tuo apostolato incontri il dolore, vieni a stringerti più intimamente a me». 
Anche la sofferenza che ti proviene dall’incomprensione o dalla malvagità degli uomini – conclude il nostro Autore – ti riuscirà dolce. In essa vedrai non più gli uomini che l’hanno causata, ma Gesù e sua Madre che ti invitano a condividere la loro missione redentrice, e i fratelli che così avrai modo di salvare. 

Casa Mariana Editrice
Sede Legale
Via dell'Immacolata, 4
83040 Frigento (AV)
Proprietario: Associazione CME Il Settimanale di Padre Pio. Tutti i diritti sono riservati. Credits