MARIA SS.
Consacrarmi a Maria? Le risposte alle domande più comuni
dal Numero 18 del 8 maggio 2022
di Fra’ Pietro Pio M. Pedalino

Cari Lettori, come ogni anno Il Settimanale di Padre Pio vi propone il Corso di preparazione alla Consacrazione a Maria. Ma sono tante le domande che affiorano sull’argomento. Le abbiamo raccolte per dare a tutti una risposta sintetica ma completa. In questa pagina trovate tutte le puntate di quello che è diventato una sorta di utilissimo Piccolo Catechismo in domande e risposte sulla Consacrazione mariana. Buona lettura!

1 • Cosa significa “consacrarsi” a Maria?

La consacrazione a Maria può essere correttamente definita come donazione di se stessi alla Vergine Maria. Con essa si intende qualcosa di più forte rispetto ad una semplice devozione e cioè il sentirsi figli di Maria e tributarle quell’onore minimo che un figlio deve dare alla Madre: si tratta di un dono affinché Lei disponga interamente di colui o di colei che le si consacra in modo che dipenda da Lei come un piccolo bimbo dalla sua madre. Intesa in questo modo, la consacrazione ha delle radici innanzitutto bibliche ed evangeliche. Infatti, l’evangelista san Giovanni riporta nel suo Vangelo due parole testamentarie di Gesù sulla Croce: «Figlio, ecco tua Madre!» e «Madre, ecco Tuo figlio!» (Gv 19,26). Si compie quindi la donazione-affidamento del figlio alla Madre e poi della Madre al figlio.

 

2 • Perché la consacrazione a Maria e non a Gesù? Non ci si consacra solo a Dio, nel Battesimo? L’autore e il destinatario di una consacrazione non è soltanto Dio?

Ci si consacra alla Madonna perché Ella è stata scelta dalla Sapienza increata come protagonista della Storia della salvezza, Nuova Eva accanto al Nuovo Adamo, madre dei viventi, Corredentrice e Mediatrice di tutte le grazie. Nella misura in cui altre consacrazioni si pongono a servizio delle esigenze inerenti al Battesimo, esse sono non solo possibili ma anche convenienti. La consacrazione a Maria non annulla né diminuisce il valore della consacrazione battesimale ma piuttosto aiuta a viverla più perfettamente, in quanto si presenta come una rinnovazione delle promesse battesimali formulate all’atto del Battesimo: rinunciare a Satana, al peccato, alla sua schiavitù ed alle sue seduzioni e credere in Dio, il che comporta un donarsi a Dio, a Gesù Cristo, ponendosi al servizio di Dio. Con questa consacrazione, tuttavia, si fa qualcosa di più rispetto a quanto abbiamo fatto nel Battesimo, in quanto erano i nostri padrini e le nostre madrine che esprimevano, in nostra vece, le rinunzie a Satana ed alle sue opere. Con la consacrazione, si agisce di persona con volontà e cognizione di causa, si dona a Gesù il valore delle nostre azioni e ci si consacra a Gesù per mezzo di Maria.

 

3 • Come avviene la consacrazione? In cosa consiste questo gesto?

La consacrazione si attua mediante la recita di una formula con cui si esplicita la propria volontà e disponibilità a donarsi a Maria Santissima, radicalizzando i propri impegni di vita cristiana attraverso una devozione mariana più forte di quella richiesta in forza del proprio semplice essere cristiano; con questo gesto, lungi dall’essere un puro formalismo, si manifesta esteriormente l’intenzionalità che si tradurrà poi in impegni di vita seri e concreti.

 

4 • Quali sono le condizioni per poterlo compiere?

Le condizioni per poter compiere l’atto di consacrazione sono poche ma necessarie ed irrinunciabili: frequentare un corso di consacrazione per poter essere preparati teoricamente e praticamente sul significato e le esigenze pratiche della consacrazione; occorre poi disporsi con la buona volontà per mettere in atto quegli impegni di vita relativi alla vita di consacrazione che si va ad abbracciare e che generalmente vengono indicati nei corsi di preparazione; poiché, infine, vita di consacrazione e peccato mortale sono incompatibili è necessario che nel momento in cui si emette l’atto di consacrazione non ci si trovi uno stato di peccato grave o, in caso ci si trovi, lo si abbandoni e ci si confessi per rimettersi in grazia di Dio.

 

5 • Quali cambiamenti di vita e di comportamenti esige nella vita del consacrato?

La vita mariana di consacrazione non scorre parallela alla vita cristiana, cioè: se quest’ultima fosse difettosa e tale rimanesse o addirittura peggiorasse, non avrebbe alcun senso consacrarsi alla Madonna perché l’atto di consacrazione comporta una tensione verso una più autentica vita cristiana. Ecco perché le condizioni fondamentali suddette devono essere presenti al momento in cui si emette l’atto di consacrazione. Non occorre però, chiaramente, che il candidato alla consacrazione abbia già vinto la sua battaglia personale contro peccato veniale, imperfezioni e difetti: è proprio per questo che ci si consacra alla Madonna affinché, mediante la consacrazione, si riceva da Lei la grazia di superarli per diventare più santi e corrispondenti alla volontà di Dio.

 

6 • Cosa cambia nella vita di una persona che si consacra a Maria?

La consacrazione determina un cambiamento nella vita interiore di una persona che da quel momento è sotto una cura specialissima di Maria. Non è meno vero che tale consacrazione può produrre pochissimi frutti se è poco vissuta o se addirittura è totalmente trascurata dalla persona che si è consacrata.

 

7 • Esistono diverse tipologie di consacrazione a Maria? Oppure una gradualità, una differente intensità, un grado maggiore o minore di impegno in chi si consacra alla Madonna?

Sì, esistono diversi gradi nella consacrazione a Maria che, come gradini di una scala, tendono però a far raggiungere all’anima consacrata la vetta – di fatto oltre che nell’intenzionalità – della perfetta e piena donazione all’Immacolata. Esistono fondamentalmente due gradi di consacrazione mariana: quello semplice e quello radicale. Il primo esige la sequela di impegni di vita cristiani e mariani all’insegna della donazione all’Immacolata con il coinvolgimento della sfera della preghiera, della formazione e dell’apostolato; al secondo si giunge dopo aver emesso e vissuto del tempo congruo nello stato di consacrazione semplice e dopo aver condotto un adeguato cammino di fede che può durare uno o più anni. Elementi comuni, in ogni caso, alle varie forme e gradi di consacrazione sono:

- la volontà di appartenere a Maria;

- la volontà di ricorrere a Lei come aiuto per la propria santificazione;

- la scelta di una spiritualità mariana donando importanza e tempo alla preghiera e ad atti di devozione e apostolato mariani;

- la volontà di chiudere per sempre con il peccato mortale e la volontà di combattere i peccati veniali volontari anche nella frequenza;

- la frequenza assidua ai Sacramenti.

 

8 • Si può fare una consacrazione alla Madonna recitando una semplice formula, senza aver fatto un corso di preparazione?
Non avrebbe alcun senso fare un atto di consacrazione senza aver prima frequentato un corso di consacrazione perché questa pratica di devozione mariana consiste essenzialmente in uno stato e stile di vita che bisogna capire in cosa consista e come vada vissuto alla luce di quegli imprescindibili contenuti teorici che, anch’essi, sono offerti in corsi specifici di preparazione alla consacrazione. Senza frequentarne uno non è possibile emettere un atto di consacrazione valido e che abbia un riscontro effettivo nella vita di pietà della persona interessata.  

 

9 • Posso consacrare a Maria una persona, senza che questa lo sappia? E una persona atea, perché si converta?
Per consacrare alla Madonna altre persone, si richiede in colui che compie la consacrazione un vero potere di autorità sulla persona da consacrare affinché, chi la effettua, possa agire in nome e per conto del consacrando. Ad esempio, la famiglia può essere consacrata soltanto dal capo di casa o da chi ne fa le veci. La parrocchia può essere consacrata solo dal parroco, la diocesi solo dal Vescovo, il municipio solo dal sindaco, il mondo dal Papa, una nazione dal capo di quella nazione. Per quanto riguarda invece determinate persone che non siano autoritativamente dipendenti da altre, vale il principio che la consacrazione non è valida ma è pur vero che quanto più i vincoli che intercorrono tra il “consacrante” e il “consacrando” sono stretti e il desiderio del bene altrui intenso, anche se non si può parlare tecnicamente di consacrazione, si realizzano comunque atti di affidamento molto forti ed è di grande utilità farli o farli fare.

 

10 • In pratica cosa dono alla Madonna quando mi consacro a Lei?
Con la consacrazione si dona tutto alla Vergine Maria. San Luigi dice: «Con la Consacrazione, il consacrato si dona interamente e perfettamente a Maria per essere, per mezzo suo, totalmente di Gesù». Bisogna dare a Maria:


- il nostro corpo con tutti i suoi sensi e le sue membra;
- la nostra anima con tutte le sue facoltà;
- i nostri beni esterni, cosiddetti di fortuna, presenti e futuri;
- i nostri beni interni e spirituali, vale a dire i nostri meriti, le nostre virtù, le nostre buone opere passate, presenti e future;


«Bisogna dare a Maria tutto quanto abbiamo nell’ordine della natura e della grazia, della gloria, ciò senza alcuna riserva di nemmeno un soldo, di un capello o di una minima buona azione».

 

11 • E la Madonna da parte sua cosa fa quando ci consacriamo a Lei?
La consacrazione dona privilegi spirituali di prim’ordine.
Il principale effetto è la perfetta trasformazione in Maria, che è lo “stampo di Dio”. Chi viene gettato in questo stampo divino viene presto modellato e formato in Gesù Cristo e Gesù Cristo in lui, in poco tempo e con poca spesa, veniamo “deificati”.
La consacrazione produce anche la spoliazione di se stessi e dei propri vizi, radica nell’umiltà perché si imita la condotta della Trinità in Gesù che è rimasto alle dipendenze di Maria per trent’anni. L’anima avrà la massima assistenza da parte di Maria, perché Ella ricambia la nostra devozione verso di Lei in modo ancor più grande di quanto farebbe per un semplice devoto. In questo modo impreziosisce, abbellisce, nobilita tutte le azioni dell’uomo che sono misere e piccole per se stesse e procura a Dio la massima gloria perché tutto è offerto a Dio da Maria la quale sa dove ed in che consiste la gloria di Dio. Inoltre, Maria conduce più facilmente, più brevemente, più sicuramente all’unione con Gesù che è il vero obiettivo di perfezione del cristiano. 
La consacrazione, infine, conferisce all’anima una grande libertà interiore: si tratta di uno degli effetti più meravigliosi della consacrazione, ovvero la liberazione dell’anima dagli scrupoli e da tutti i pesi: l’anima si conserva bella, leggera e libera e procura al prossimo i più grandi beni in quanto la consacrazione è un mirabile mezzo di devozione costante e di perseveranza nel bene.

 

12 • Una volta che mi sono consacrato a Maria, come devo alimentare questo legame? A quali impegni mi obbligo?
Per alimentare il legame con Maria Santissima che si stabilisce con l’atto di consacrazione emesso validamente occorre, sostanzialmente, curare la preghiera, la formazione e l’apostolato mariano. Per andare più nel pratico si possono enucleare alcuni basilari impegni di vita come:
 

- recita di almeno una corona del Rosario al giorno;
- partecipazione frequente, meglio se quotidiana, alla Santa Messa oltre a quella domenicale e festiva;
- iniziare ad abituarsi alla orazione mentale (meditazione: questa pratica è molto importante per la crescita spirituale);
- confessione almeno una volta ogni quindici giorni. Ci si confessa non solo per la remissione dei peccati mortali, in quanto vi è una grazia sacramentale speciale nella Confessione, tale grazia corrobora ed irrobustisce il consacrato a Maria che vuole santificarsi; la Confessione è un prezioso aiuto nel cammino di santità; la Confessione è uno strumento esorcistico e ci permette di liberarci dal male dei nostri vizi;
Per quanto riguarda poi la formazione mariana, ciascuno, nell’ambito dei propri impegni di lavoro e familiari, deve trovare sempre uno spazio di tempo da dedicarle compatibile con tali doveri. È importante che vi sia un legame giornaliero e non passi giornata in cui non vi sia stata una lettura mariana, l’aver ascoltato una piccola e breve riflessione mariana, l’aver visto un video, una trasmissione mariana. Come per la formazione, anche per l’apostolato mariano vale lo stesso principio: non trascorra giorno che non si sia fatto un piccolo atto, una piccola cosa per portare la Madonna agli altri, per accendere nei fratelli la devozione alla Madre Immacolata, fosse anche donare una medaglietta, un’immaginetta, inviare una frase mariana (per esempio tramite WhatsApp o qualche altro mezzo tecnologico) a qualche persona che faccia parte della propria cerchia di conoscenze.

 

13 • Sappiamo che ci sono diverse scuole di consacrazione a Maria... come scegliere?
Tra le scuole e formulazioni di consacrazione mariana potremmo indicarne due che si impongono su tutte le altre, almeno nel nostro tempo e alla luce di tutto il lungo trascorso di pratica di questa forma di devozione mariana. Sono quella di san Luigi M. Grignion di Montfort e quella di san Massimiliano M. Kolbe.
Il vantaggio della scuola kolbiana è quello di assumere il meglio della teologia montfortana perfezionandola e attualizzandola alle esigenze dei nostri tempi. 
Per esempio, mentre san Luigi concepisce la consacrazione come un deposito nelle mani della Madonna dei nostri beni e dei nostri meriti affinché Lei se ne serva per dare gloria a Dio e per accrescere i nostri meriti, san Massimiliano la intende come disponibilità incondizionata per le battaglie sempre più vive contro il male ed il peccato. Vi è qui una chiara sfumatura militarizzante: l’anima si consacra per divenire strumento di grazia e di misericordia nelle mani di Maria. Da “statica”, così, la consacrazione diviene “dinamica”. Si tratta di una cavalleria spirituale mariana: in forza di un amore illimitato, la consacrazione diventa un’avventura spirituale per la salvezza di tutte le anime. Un’anima consacrata dovrà ricercare questo atteggiamento e mettersi in prima linea dove la battaglia infuria. La consacrazione diventa più sociale attraverso san Massimiliano rispetto alla formulazione di san Luigi.

 

14 • Quali sono i migliori testi per scoprire questo dono? E per conoscere Maria Santissima?
Un piccolo elenco delle principali opere su Maria Santissima e sulla consacrazione mariana provenienti da santi o altre figure illustri della Chiesa, potrebbe essere il seguente:


1) San Luigi M. Grignion de Montfort: Trattato della vera devozione a Maria; Il Segreto di Maria; Il segreto meraviglioso del Santo Rosario;
2) Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, Le glorie di Maria;
3) San Tommaso da Kempis, L’Imitazione di Maria;
4) Venerabile Maria d’Agreda, La Mistica Città di Dio;
5) Gli scritti mariani della mistica Maria Valtorta;
6) Giuseppe Schryvers, La Madre mia;
7) Padre Emilio Neuber, Il mio ideale: Gesù Figlio di Maria;
8) Padre Severino Ragazzini, Maria vita dell’anima (questo libro ci fa vedere come la Madonna guida, nelle tre tappe del processo di santificazione, le anime che si sono consacrate a Lei);
9) San Bernardo da Chiaravalle, I Sermoni mariani;
10) San Massimiliano M. Kolbe: gli scritti mariani che costituiscono la sintesi aggiornata del plurisecolare pensiero mariano sulla consacrazione alla Madonna.
11) Padre Stefano M. Manelli: scritti e opere sulla Madonna e sulla consacrazione mariana.


L’elenco sopra stilato potrebbe certamente essere ampliato e completato ma quelle indicate sono delle opere senz’altro di rilievo ed efficaci per conoscere il mistero di Maria Santissima e il valore della consacrazione mariana.

 

15 • San Luigi M. Grignion intitola il suo famoso libro “La vera devozione a Maria”. Perché? Può esserci anche una “devozione falsa”?
Sì, possono e di fatto esistono falsificazioni della vera e corretta devozione alla Madonna.
La consacrazione, invece, stabilisce nella vera devozione a Maria con le seguenti caratteristiche: interiore, tenera, disinteressata, santa e costante. Una vera devozione a Maria, spiega san Luigi, deve avere queste cinque attitudini, qualunque scuola o formulazione si voglia prendere in considerazione, onde evitare le deformazioni del culto mariano che sono le seguenti:


- devozione critica 
- devozione scrupolosa
- devozione esteriore
- devozione presuntuosa
- devozione incostante
- devozione ipocrita
- devozione interessata.


La consacrazione è il coronamento di ogni forma di devozione a Maria, immette in maniera profonda il consacrato nell’autentica devozione mariana e, allo stesso tempo, lo allontana da quelle deformazioni del culto mariano che lo travisano.

 

16 • L’amore verso la Madonna si esprime imitando le sue virtù. Può sintetizzare le virtù praticate da Maria e in che grado?
San Luigi M. Montfort, nel suo Trattato, spiega come la consacrazione assunta con sincerità, conduca l’anima consacrata ad evitare il peccato e ad imitare le virtù della Vergine, in modo particolare le dieci virtù principali da Lei custodite:


- Umiltà profonda; 
- Fede viva;
- Obbedienza cieca a Dio;
- Orazione continua;
- Mortificazione universale;
- Purezza divina;
- Carità ardente;
- Pazienza eroica;
- Dolcezza angelica;
- Sapienza divina.


Queste sono solo le principali virtù di Maria ma non le sole. Ce ne sono tante altre. Se osserviamo la lista di virtù elencate, ci accorgiamo che gli attributi utilizzati quali “eroica”, “angelica”, “divina”, ecc., sono caratterizzazioni spirituali che indicano totalità. Tutte le virtù della Madonna sono ineguagliabili: non riusciremo mai a raggiungere quelle vette, però ci possiamo avvicinare e ad esse dobbiamo tendere. Lo sforzo nel praticare con assiduità queste virtù scolpisce Maria nel cuore e nell’anima consacrata.

 

17 • Nel campo della consacrazione, è famosa la formula “fare tutto con Maria, per Maria, in Maria, per mezzo di Maria”. Potreste spiegarla brevemente in pratica?
In poche e concise parole, la consacrazione prevede una pratica interiore oltre che una esteriore che è la dimensione principale di esercizio di questa forma di devozione e consiste nel compiere tutte le azioni per mezzo, con, in e per Maria: in pratica – spiega san Luigi Grignion – occorre andare a Gesù per Maria, con la di Lei intercessione, avvalendosi del credito di Maria presso di Lui e non pregando mai senza di Lei.  
Precisiamo ulteriormente: l’espressione
- per mezzo di Maria: significa imparare ad agire sempre, comunque, ovunque, qualunque cosa si faccia, si dica o si pensi in unione con le intenzioni dello spirito di Maria.
- con Maria: che bisogna prendere la Madonna come modello perfetto delle proprie azioni;
- in Maria: che ci si deve raccogliere dentro di sé per formare, a poco a poco, una immagine spirituale di Maria stessa;
- per Maria: che, essendo l’anima schiava di questa augusta Regina, non deve lavorare che per Lei, a suo vantaggio, per la sua gloria come fine prossimo e per la gloria di Dio come fine ultimo, per poter poi compiere le azioni più perfettamente per mezzo di Gesù Cristo, con Gesù Cristo e per Gesù Cristo.

 

18 • Come faccio a capire se sono degno di consacrarmi a Maria? Tutti sono chiamati a consacrarsi a Lei, oppure ci vuole una particolare “vocazione”?
Si potrebbe dire che la chiamata alla consacrazione a Maria da una parte è universale, in quanto tutti sono per sé chiamati ad abbracciare una vita mariana più conforme alle esigenze della vocazione cristiana e alla dignità della persona di Maria Santissima, che merita un culto ed un amore superiori a quelli che normalmente le si tributano; dall’altra è particolare, in quanto la necessità di questa donazione a Maria si configura come una sorta di segreto perché è scoperta solo da alcune anime che si lasciano toccare dalla comprensione di questo mistero di grazia straordinario. Da parte di coloro che sono chiamati a divulgare tale pratica di pietà si esige lo sforzo di estendere ed universalizzare l’annuncio in modo da far arrivare questo appello il più lontano possibile, secondo la volontà del Cielo che ci è stata manifestata in tempi recenti soprattutto nelle apparizioni e manifestazioni della Beata Vergine Maria, da Fatima in avanti.

 

19 • In pratica cosa dono alla Madonna quando mi consacro a Lei?
Con la consacrazione si dona tutto alla Vergine Maria. San Luigi dice: «Con la consacrazione, il consacrato si dona interamente e perfettamente a Maria per essere, per mezzo suo, totalmente di Gesù». Bisogna dare a Maria:

- il corpo con tutti i suoi sensi e le sue membra: esse dovranno servire solo al servizio di Maria e di Gesù attraverso di Lei;
- l’anima con tutte le sue facoltà, ovvero quelle spirituali (memoria, intelletto e volontà), e tutti i suoi sentimenti e le sue emozioni (amore, desideri, piaceri, gioie, paure, tristezze, ripugnanze, vergogne, ecc.): tutto questo deve essere indirizzato al culto ed al servizio di Maria, perché le appartiene;
- i beni esterni, ovvero i cosiddetti beni di fortuna (soldi e beni materiali) presenti e futuri, che devono essere utilizzati in modo da piacere a Maria e le ricchezze morali che sono i beni più importanti (tra i quali stima, onore, benevolenza, posizione, amicizie, ecc.); 
- i beni interni e spirituali, ovvero i meriti, le virtù e tutte le buone opere presenti, passate e future, nel tempo e nell’eternità ed anche tutte le consolazioni, le gioie e i diletti che il Signore normalmente concede a coloro che lo amano.

 

20 • Se ci sono “impegni e doveri”, ci sono anche “diritti” o privilegi particolari che si acquistano consacrandosi a Maria Santissima?
Certamente. Innanzitutto però va sottolineato come nessuna creatura umana possa vantare dei diritti nei riguardi di Dio e, similmente, nei confronti della Vergine Santissima, la quale in quanto Corredentrice ha pagato con il divin Figlio per il nostro riscatto. Siamo noi che abbiamo dei doveri nei loro confronti… Ciò premesso, è però vero che la fedeltà della Madonna nel ricompensare con doni e benefici spirituali i figli che a Lei si consacrano è indefettibile, a tal punto che è impossibile che in conseguenza del proprio donarsi a Lei Ella non elargisca quei privilegi particolari che rendono la consacrazione un grande mezzo di grazia e un aiuto potente nel cammino di perfezione su questa terra. Oltre agli effetti meravigliosi di cui parla san Luigi di Montfort nel suo Trattato, come effetto della consacrazione avvengono prodigi e miracoli di grazia che solo chi ne fa esperienza può capire. Gli effetti e privilegi principali sono una profonda pace del cuore, l’attrazione per le cose dello spirito con il conseguente distacco dalle cose della terra, una maggior facilità nel vincere la battaglia contro i peccati e vizi personali e, talvolta, anche grazie materiali (come una guarigione fisica, ecc.) che la Madonna ottiene per i suoi figli prediletti.

 

21 • Ci sono dei santi che possono essere considerati particolari modelli della consacrazione?
Sì, senz’altro. Alcune figure chiave di santi che si sono particolarmente distinti nella vita mariana e che potrebbero essere considerati dei modelli di vita di consacrazione mariana sono:
- san Giovanni Damasceno, sacerdote e dottore della Chiesa (650-749), il quale scrisse molti inni e trattati teologici sulla Madonna, di cui era devotissimo e da cui fu realmente salvato in grandi pericoli;
- san Bernardo da Chiaravalle, abate e dottore della Chiesa (1090-1153), chiamato Doctor marianus (“dottore mariano”) per la sua eccellente dottrina sulla Madonna, che accentua il ruolo di Lei come Mediatrice ed Avvocata di tutti i cristiani;
- card. Pietro de Berulle, fondatore dell’Oratorio e della Scuola Francese (1575-1629), considerato l’iniziatore della vera e propria “spiritualità mariana”;
- venerabile Maria di Gesù d’Agreda, monaca Concezionista Francescana (1602-1665), grande mistica spagnola che ebbe lo straordinario dono di poter vedere la vita la Madonna ed ebbe da Lei l’ordine di scriverla;
- san Carlo da Sezze (1613-1670), un fratello laico francescano condotto da Maria Santissima letteralmente per mano in tutte le fasi e i gradi della vita mistica;
- venerabile Michele di Sant’Agostino, sacerdote (1621-1680), che fu maestro della vita “mariaforme”, dottrina che insegna come l’unione con Dio debba essere perseguita e ricercata in Maria, per Maria e con Maria e come questo tipo di unione sia la cosa più perfetta, gradita a Dio, spiritualmente efficace e fruttuosa;
- san Giovanni Eudes, sacerdote fondatore della Congregazione di Gesù e Maria (1641-1680), che fu uno dei primi e più grandi antesignani della devozione al Cuore di Maria;
- san Luigi Maria Grignion da Montfort, sacerdote, fondatore dei padri Montfortani e delle Figlie della Sapienza (1673-1716), che fu il più insigne teorizzatore della consacrazione alla Vergne Maria e testimone di prima qualità nel viverla nella vita religiosa e sacerdotale;
- sant’Alfonso M. de’ Liguori, vescovo e dottore della Chiesa, fondatore dei Redentoristi (1696-1787), che fu devotissimo della Madonna e scrisse un vero e proprio classico della spiritualità mariana che non può assolutamente mancare nella biblioteca delle anime amanti dell’Immacolata: Le glorie di Maria;
- venerabile Guglielmo Giuseppe Chaminade, sacerdote, fondatore dei Marianisti (1761-1850), il quale insegnò il dovere di appartenere in modo totale e irrevocabile alla Madonna ma, a differenza del Montfort, anziché parlare di schiavitù preferì utilizzare l’espressione “pietà filiale”. Il fulcro di questa spiritualità mariana è riprodurre in sé i sentimenti di Gesù verso Maria e di Maria verso Gesù, per diventare un nuovo Gesù per Maria ed una nuova Maria per Gesù.
- sant’Antonio M. Claret, vescovo, fondatore della Congregazione dei Missionari figli del Cuore Immacolato di Maria (1801-1897), che fu soprannominato “l’apostolo del Rosario e del Cuore di Maria”. Si consacrò a Maria fin da piccolo ed era ferventissimo nel recitare il santo Rosario e nelle sue visite ai santuari mariani;
Infine (ma questa è solo una lista approssimativa): santa Bernadette Soubirous, i tre Pastorelli di Fatima e, soprattutto, san Massimiliano Maria Kolbe, frate francescano polacco il quale, giovane frate non ancora sacerdote, fondò col permesso dei superiori la “Milizia dell’Immacolata”, per la conversione di tutti gli uomini per mezzo di Maria; è stato milite di Maria Santissima che ha propagato, con la vita e gli scritti, la consacrazione illimitata all’Immacolata, senza limiti né riserve come sua cosa e proprietà perché Ella disponga dei suoi consacrati come strumenti per la diffusione del regno di Cristo attraverso Maria nel mondo. La conoscenza dei suoi scritti, ora raccolti in un ampio volume dal titolo Scritti di Massimiliano Kolbe, è importantissima per crescere nella conoscenza della Madonna.

 

22 • Quando una persona è consacrata e perde la grazia con un peccato grave, perde anche la consacrazione?
Come si diceva in una precedente risposta, peccato e consacrazione a Maria sono in diametrale contrapposizione e contraddizione. Chi vive da consacrato a Maria deve combattere il peccato con tutte le sue forze e gradualmente separarsene sempre di più. Tuttavia questo non toglie il fatto che sia possibile cadere nel peccato anche grave, ma il consacrato a Maria deve disprezzare ogni colpa mortale e, se avesse la disgrazia di cadervi, confessarsi ed emendarsi con un rinnovato impegno della fedeltà alle promesse fatte alla Vergine Santissima. Se così farà, allora sperimenterà l’azione prodigiosa della grazia che il Cuore Immacolato di Maria gli offre perché corra spedito sulla via della santità. In ogni caso con il peccato mortale non si perde la consacrazione ma la si ferisce più o meno gravemente a seconda dell’entità della colpa commessa. Per questo occorre rialzarsi presto e, con l’aiuto di questo mezzo di grazia qual è la consacrazione a Maria, evitare in futuro di cadere in altri peccati mortali.

 

23 • La consacrazione a Maria può considerarsi anche un aiuto per custodire la purezza?
Non è certamente difficile rispondere affermativamente a questa domanda. La Vergine Santissima comunica, ai suoi consacrati, le sue divine virtù non solo donando una grazia particolare per renderne la pratica più facile ma anche comunicando quella “fisionomia particolare mariana” – potremmo dire – ovvero quella modalità specifica che contraddistingue ogni virtù così come l’Immacolata l’ha praticata durante la sua vita. Tra le perfezioni morali e spirituali di cui sono stati abbelliti la sua anima e il suo corpo risplende la virtù della purezza. Ella è la Semprevergine, la Vergine purissima, la Vergine delle vergini, la Regina degli angeli e dei vergini. Di conseguenza la sua purezza, con tutte le sfumature di bellezza divina che l’adornano, brillerà fulgida nei consacrati che vivono fedelmente la loro consacrazione. L’Immacolata, «candore di luce eterna» (Sap 7,26), nella misura in cui essi si donano a Lei sinceramente, donerà loro la grazia della partecipazione a quel suo candore che fa essere santi «nel corpo e nello spirito» vincendo le seduzioni della carne con cui il principe di questo mondo manda tantissimi uomini e donne del nostro tempo in rovina (cf. 1Cor 7,34).

 

 24 • San Luigi M. Grignion de Montfort afferma che Gesù è poco amato perché Maria è poco conosciuta. La consacrazione può essere uno strumento per conoscere meglio Gesù?
Certamente, è lo stesso Santo di Montfort a dichiararlo implicitamente nel momento in cui afferma quanto sopra. La consacrazione mariana, infatti, è mezzo efficacissimo per portare ad una maggiore e più profonda conoscenza di Maria Immacolata; di conseguenza, è un validissimo strumento per conoscere meglio Gesù Cristo. San Luigi, per la verità, si spinge ancora più avanti affermando, nel suo Trattato della vera devozione a Maria

«La divina Maria è stata finora sconosciuta, ed è questa una delle ragioni per le quali Gesù Cristo non è ancora conosciuto come si deve. Se dunque, come è certo, la conoscenza ed il regno di Cristo si attueranno nel mondo, sarà effetto necessario della conoscenza e del regno della Santissima Vergine Maria, che l’ha dato alla luce la prima volta e lo farà risplendere la seconda». 

Questo significa non solo che la consacrazione a Maria è un mezzo efficacissimo per conoscere e, di conseguenza, amare maggiormente il Signore Gesù ma anche per affrettare l’avvento del suo regno sulla terra, per la cui affermazione un ruolo determinante giocheranno proprio i consacrati alla Vergine Santissima in forza della loro speciale donazione alla Regina Immacolata.

 

25 • Una volta recitato l’atto di consacrazione, si è consacrati per sempre? È necessario rinnovarlo ogni giorno? O in determinate occasioni?
La consacrazione a Maria Santissima, una volta fatta validamente, non “scade” né tantomeno si perde a meno che non la si rinneghi con atto esplicito. Tuttavia, perché non sia una pura etichetta e abbia una reale efficacia nella vita spirituale del consacrato, occorre rinnovarla di frequente. L’atto di rinnovo, in pratica, significa riattualizzare la consacrazione tramite la ripetizione della formula con cui ci si è consacrati o un’altra simile per porre nuovamente, dinanzi agli occhi dell’anima, l’intenzione di vivere gli impegni di donazione che si sono promessi alla Madonna quando si è emesso per la prima volta l’atto di consacrazione. Generalmente si richiede, al consacrato, l’atto di rinnovo quotidiano in quanto, perché la consacrazione abbia un senso, occorre che sia vissuta ogni giorno, con fedeltà e costanza e non in maniera intermittente.

 

26 • La Consacrazione all’Immacolata dà gioia anche a Dio oltre che alla Madonna? Perché?
A questa domanda risponde il Montfort quando scrive, nel suo Trattato

«Dio vuole che la sua santa Madre sia conosciuta, amata e onorata ora più che mai. Ciò accadrà sicuramente se con la grazia e la luce dello Spirito Santo, i predestinati si inoltreranno nella pratica interiore e perfetta che manifesterò loro in seguito [la consacrazione alla Vergine Maria, n.d.a.]. Allora vedranno chiaramente – nella misura che la fede permette – questa bella stella del mare, e guidati da Lei giungeranno in porto, malgrado le tempeste e i pirati. Conosceranno le grandezze di questa sovrana, e si consacreranno interamente al suo servizio in qualità di sudditi e schiavi d’amore». 

Ciò significa che la conoscenza del mistero di Maria e la pratica della consacrazione a Lei sono intimamente congiunti: la seconda favorisce la prima, procede dalla volontà di Dio ed è cosa a Lui gradita. Maria Santissima, infatti, è il capolavoro delle sue mani divine e gli dà infinita gioia il fatto che una tale “opera d’arte” sia resa manifesta a quante più persone possibili.

 

27 • San Paolo dice che il cristiano deve avere in sé “i sentimenti di Cristo”. Il consacrato potrebbe aspirare ad avere in sé i “sentimenti di Maria”, oppure i “sentimenti di Gesù per Maria e di Maria per Gesù”...?
Non solo potrebbe ma dovrebbe. Afferma ancora san Luigi Grignion: 

«Se ti impegni ad essere fedele alle pratiche di questa devozione, l’anima della Vergine santa si comunica a te per glorificare il Signore, il suo spirito si sostituisce al tuo per rallegrarsi in Dio, suo Salvatore: “L’anima di Maria sia in ciascuno per glorificare il Signore, lo spirito di Maria sia in ciascuno per esultare in Dio”. Ah, quando verrà quel tempo fortunato – ha detto un santo dei nostri tempi tutto immerso in Maria – quando verrà quel tempo fortunato, nel quale la divina Maria regnerà padrona e sovrana nei cuori per sottometterli pienamente all’impero del suo grande ed unico Gesù? Quando le anime respireranno Maria come i corpi respirano l’aria?». 

Aspirare ad avere i sentimenti di Maria, in realtà, altro non è che una declinazione del precetto paolino summenzionato. In verità, sempre vi fu e sempre vi sarà perfetta concordia tra la mente e il cuore di Cristo con quelli della divina Madre. Ma il consacrato a Lei, in forza della consacrazione, tende ad assimilarsi a Lei per diventare Gesù ed entrare nel suo mondo spirituale, nei suoi sentimenti per l’appunto.
 

28 • È possibile consacrare alla Madonna anche popoli o nazioni?
Sì, ed è possibile consacrare anche nazioni o popoli lontani da Dio oppure, addirittura, in lotta con Dio. Ad esempio, a Fatima la Madonna chiedeva la consacrazione al suo Cuore Immacolato della Russia, dove in quel periodo stava nascendo il regime ateo comunista. I capi di Stato, oppure i sovrani regnanti, possono consacrare la propria nazione in forza del vincolo di autorità esistente tra loro e il proprio popolo. Con tali consacrazioni si esplicita il legame con Dio e si chiedono grazie per popoli o nazioni.


29 • Perché si fa un atto di consacrazione?
Fine principale: nelle consacrazioni personali e coscienti, il fine principale è la maggior gloria di Dio e una maggiore e più rapida santificazione personale.
Fini secondari: la consacrazione è una accettazione dei doveri della creatura verso il Creatore nonché l’accettazione della volontà di Dio. I fini secondari (per esempio un fruttuoso apostolato, una missione particolare per riparare i peccati compiuti) possono essere perseguiti più facilmente, non solo per il contributo di amore del consacrato ma anche e soprattutto per la risposta di grazia verso il consacrato da parte di Dio. Dio dona sempre, dona in modo munifico ma in modo diverso a ciascuno di noi. La consacrazione è un pegno di grazia e, ricevendola da Dio, diventa un mezzo per la santificazione, per ascendere più rapidamente a Lui e per essere più efficaci nella propria missione nel mondo.


30 • Tra gli impegni spirituali del consacrato c’è quello di sforzarsi di fare tutte le azioni “per Maria”. È possibile spiegare meglio questo punto importante?
In concreto, per essere in grado di vivere questo impegno spirituale occorre offrire a Maria tutte le proprie azioni, da quelle più sacre a quelle più ordinarie. Tutto deve investire il campo dell’offerta. Si può usare questa frase: “Per te faccio questo mia buona Madre!”. Bisogna pronunciare interiormente questa frase prima di ogni azione oppure ripetere sovente la frase che utilizzava san Massimiliano Kolbe: “Per te Immacolata, tutto per te Immacolata!”, oppure rivolgerle uno sguardo dell’anima, indirizzare silenziosamente un pensiero a Lei come fine prossimo delle proprie azioni. Questo esercizio è oltremodo santificante perché, obbligando allo sforzo di ricordarsi di offrire ogni cosa a Maria, realizza tre importantissimi obiettivi:

1) tiene lontani dal peccato e vicini alla virtù, perché nessuno sarebbe così sfrontato da offrire a Maria un peccato;
2) fa praticare la rettitudine d’intenzione in modo che i propri atti meritino più gloria in Paradiso e più grazia in questa terra;
3) rende le azioni più meritorie e gradite a Dio perché esse sono offerte direttamente a Maria e giungono pure a Lui. Ogni azione, infatti, che passa per le mani di Maria si riveste di una purezza eccezionale e così, misteriosamente, riceve un grado di merito superiore. 


31 • Si è parlato molto di san Luigi M. Grignion di Montfort e del suo Trattato. Ma quali sono le caratteristiche più notevoli della consacrazione all’Immacolata secondo la formulazione di san Massimiliano M. Kolbe?
In estrema sintesi, sono le seguenti:

1) illimitatezza della donazione d’amore all’Immacolata: l’anima deve arrivare a cancellare anche i più piccoli spazi di libertà nella donazione a Maria: il Santo parla, infatti, di “divenire cosa e proprietà di Maria”;
2) rapporto più intimo e trasformante dell’anima con Maria: san Massimiliano parla di identificazione, sostituzione, “marianizzazione” completa, un concetto che si ritrova anche in san Luigi ma che non era mai stato espresso con così tanto vigore terminologico e profondità concettuale;
3) donazione completa dell’anima a Maria: più che la donazione dei propri beni (materiali e spirituali) a Maria, per san Massimiliano il segno più tangibile che ci è consacrati a Maria è il saper soffrire per Lei. Tale dono di sé tocca le radici dell’anima;
4) per san Massimiliano bisogna fare in modo che tutte le attività umane (arte, cinema, politica, ecc.) possano essere consacrate all’Immacolata nella missione per la salvezza universale. Ogni cosa, deve prima essere posta al servizio dell’Immacolata, poi al servizio di tutto il resto. Perché ogni cosa, servendo l’Immacolata, serve anche Dio. La formulazione di san Massimiliano ha una caratterizzazione universalizzante ed è alla portata di tutte le anime;
5) le cinque totalità: queste cinque totalità, sommate insieme, permettono al consacrato di vivere autenticamente la consacrazione nella sua totalità alla propria Regina. 

Esse sono:
- il dono totale di sé all’Immacolata attraverso la consacrazione illimitata = totalità di donazione
- per la conquista del mondo a Lei, convertendo e santificando tutte le anime, le nazioni, il mondo intero = totalità di spazio    
- al più presto = totalità di tempo
- con il massimo impegno = totalità di servizio
- con l’impiego di ogni mezzo lecito = totalità di mezzi.

Vivere in questo modo significa vivere in modo totale, attraverso Maria, gli impegni cristiani assunti nel Battesimo e nella Cresima, per instaurare il regno di Cristo ovunque.

 

32 • Vivere la consacrazione a Maria significa, spiritualmente parlando, vivere la vita in unione con Maria. In cosa consiste?
La vita in unione con Maria consiste in una disposizione dell’anima ad essere sempre rivolta a Maria per venerarla, servirla, amarla, invocarla, imitarla; questa disposizione dell’anima comporta una unione triplice nella mente, nel cuore e nelle opere.

- Unione di mente: consiste sostanzialmente nel tenere il pensiero rivolto abitualmente a Maria.
- Unione di cuore: consiste nell’accordare sempre di più il nostro cuore (i nostri sentimenti ed il nostro affetto) con il suo.  
- Unione di opere: consiste nell’operare sempre con Lei, alla sua presenza, con il suo aiuto e per Lei, per la sua maggiore gloria quale nostra Signora e Regina.

Per san Massimiliano l’incontro con la Madonna è una dedizione che diviene identificazione: «Intrattieniti spesso con l’Immacolata, conversa spesso con Lei, soffermati spesso a tu per tu con Lei e diverrai sempre più simile a Lei». L’amore all’Immacolata si nutre di preghiera e quando questa cresce in intensità, qualità e quantità si giunge ad una vita mistica che si manifesta anche all’esterno. Si ha dunque una trasformazione e mutazione in meglio e ci si avvicina ad essere simili a Lei.

 

33 • Quanto è importante per un consacrato vivere la presenza di Maria Santissima nella propria vita?
I consacrati sono chiamati a coltivare la preziosissima presenza di Maria che è una presenza spirituale ma reale, mistica ma concreta, una presenza che diventa inseparabilità costante lungo il giorno, lungo le proprie attività nella preghiera e nel lavoro, nella fatica e nel riposo, nella gioia e nei dolori. Tutto questo lo hanno sperimentato i santi mariani. La presenza mistica reale è una presenza simile all’inabitazione della Santissima Trinità. Noi sappiamo che con il Battesimo e con il permanere nello stato di grazia godiamo realmente – seppur inspiegabilmente – della presenza di Dio nell’anima che è attiva ed agisce nell’anima cristiana. Possiamo parlare di qualcosa di analogo per la presenza della Madonna? Sì, sul piano delle esperienze mistiche sembra vi sia qualcosa di simile a ciò che avviene con la presenza della Santissima Trinità nell’anima per mezzo dell’inabitazione. La presenza di Maria nel consacrato è una presenza mistica e misteriosa, invisibile ma reale nel senso che è una persona vera, ovvero Maria Santissima che vive nel e con il suo consacrato.

 

34 • Diventa più facile imitare Maria se ci si consacra a Lei? San Massimiliano Maria Kolbe diceva che bisogna consacrarsi all’Immacolata incondizionatamente, illimitatamente e totalmente; essere suoi, trasformati in Lei. Potete spiegare?
Sì, la consacrazione a Maria aiuta in modo determinante il fedele impegnato nella pratica delle virtù per la propria santificazione. È un potenziale di grazia straordinario. L’anima consacrata sperimenta in sé l’azione trasformatrice della Vergine Immacolata, giglio di purezza e radioso esemplare di perfezione evangelica. Tale azione della celeste Mediatrice mira principalmente a riprodurre le sue virtù – tutte e nessuna esclusa – nel suo devoto in modo così meraviglioso e perfetto da lasciare altamente sorpresi di queste operazioni spirituali. Così san Luigi di Montfort sintetizza questo misterioso processo: 

«Maria Santissima che è madre di dolcezza e di misericordia non si lascia mai vincere in amore e generosità, quando vede che uno si dà tutto a Lei per renderle onore e servirla spogliandosi di quanto ha di più caro per onorarla, si dà anch’Essa tutta a lui, in una maniera ineffabile, lo sommerge nell’abisso della Sua grazia, lo adorna dei Suoi meriti, lo sostiene con la Sua potenza, lo illumina con la Sua luce, lo accende del Suo amore, gli comunica le Sue virtù, la Sua umiltà, la Sua fede, la Sua purezza e tante altre grazie e si fa sua garante, sua supplente e suo caro tutto presso Gesù. Infine a quel modo che questa persona consacrata è tutta di Maria, anche Maria è tutta di lei, cosicché si può ripetere di questo perfetto servo e figlio di Maria ciò che san Giovanni evangelista ha detto di sé che ha preso la Santa Vergine come ogni suo bene».

 

35 • Perché la Madonna appare? In quali apparizioni ha raccomandato la consacrazione a Lei?
La Madonna appare e moltiplica le sue visite perché questi sono i suoi tempi, sono i “tempi di Maria”. In breve, si può dire che le apparizioni ci sono perché con esse Dio vuole rispondere a delle esigenze della Chiesa in tutti i tempi. Le finalità per cui la Madonna appare sono di grande importanza: guidare la vita e le condotte spirituali, stimolare la fede e la speranza, rinnovare la preghiera e le espressioni della fede o della penitenza; guidare alla conversione e al rafforzamento della vita cristiana, influendo così sulla storia del mondo; provocare la conversione a Cristo mediante la consacrazione al Cuore Immacolato di Maria e preparare l’avvento del Trionfo del suo Cuore Immacolato. La Vergine Santissima ha cominciato a parlare della consacrazione a Lei da Fatima in poi; in seguito a queste apparizioni, è insistente la richiesta di consacrazione al suo Cuore Immacolato delle famiglie, delle parrocchie, delle città, delle diocesi, del mondo, come pegno di protezione da parte sua. Un esempio è costituito dai messaggi mariani di Civitavecchia. In uno di essi si legge: 

«Consacratevi tutti a me, al mio Cuore Immacolato, e io proteggerò la vostra Nazione sotto il mio manto ora pieno di grazie. Ascoltatemi, vi prego, vi supplico! Io sono la vostra Madre celeste, vi prego: non mi fate piangere ancora nel vedere tanti miei figli morire per le vostre colpe non accettandomi e permettendo che Satana agisca».  
 

 

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