Maria Santissima regna su tutti i cori degli angeli “per dignità”, per “conquista”, “per grazia”. Ella ha sulla terra dei “troni di misericordia”, luoghi speciali dove gli angeli si compiacciono di distribuire agli uomini le grazie della loro Regina.
La chiesetta di Santa Maria degli Angeli, tanto cara al Serafico Padre san Francesco e ai suoi figli, dalla metà del ’500, per volontà di san Pio V, è stata inglobata, come preziosa reliquia, all’interno di un’altra chiesa ben più grande: la basilica di Santa Maria degli Angeli. Entrando nella maestosa basilica, il pellegrino rimane ancor più impressionato, per contrasto, dalla piccolezza di questa chiesetta che di quattro metri per sette, ben a ragione, è detta “Porziuncola”. Caratteristica che la rende davvero unica è la sproporzionata grandezza delle porte che, secondo la tradizione, lo stesso san Benedetto avrebbe fatto costruire in questo modo contemplando di lontano le folle che si sarebbero riversate per impetrare l’ormai nota indulgenza.
Il beato Bernardino da Feltre testimonia che san Francesco volle fare scolpire sulla porta di fondo queste parole: «Haec est porta vitae aeterna» (questa è la porta della Vita eterna). Parole che ci richiamano la celebre visione avuta in sogno da Giacobbe, fuggitivo dal fratello Esaù: «Una scala poggiava sulla terra, mentre la sua cima raggiungeva il cielo; ed ecco gli angeli di Dio salivano e scendevano su di essa. Ecco il Signore gli stava davanti [...]. Giacobbe si svegliò dal sonno [...] e disse: “Quanto è terribile questo luogo! Questa è proprio la casa di Dio, questa è la porta del cielo” [...]. E chiamò quel luogo Betel» (Gen 28,12-13).
I Santi Padri leggono questo passo in chiave cristologica. Gesù Cristo è il vero Betel, perché in Lui abita «tutta la pienezza della divinità» (Col 2,9). Egli è il Dio tra gli uomini. Nel dialogo con Natanaele, Gesù stesso aveva detto: «Vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sul figlio dell’uomo» (Gv 1,51). E nella disputa con i giudei Gesù aveva affermato: «“Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere” [...] egli parlava del tempio del suo corpo» (Gv 2,19; 21).
Agli Apostoli e alla Chiesa, nuovo Israele (nuovo Giacobbe), è promessa la contemplazione del vero Betel.
La scala attraverso cui il Verbo è sceso in mezzo a noi è Maria Santissima. È Lei la Porta per mezzo della quale è venuto a noi il Figlio di Dio e con Lui ogni altro bene, ogni altra grazia e benedizione.
Gli angeli sono i ministri che servono a questo disegno divino di salvezza. Dio infatti ha posto tutta la creazione sotto la legge della carità, affinché gli esseri più elevati (in questo caso gli angeli) si prendano cura di quelli inferiori (gli uomini). Dio infatti, volendo nobilitare le sue creature, le rende partecipi, ciascuna secondo il proprio genere e grado, del governo del mondo.
La presenza massiccia di angeli in quella piccola chiesetta, soprannominata per tal motivo “Santa Maria degli Angeli”, e della cui presenza san Francesco fece più volte personale esperienza, ci conferma ancora una volta questo disegno unitario di Dio.
Ma dunque quale relazione c’è tra Maria Santissima e gli angeli? Perché la Madonna è chiamata a giusto titolo la Regina degli angeli?
La Madonna è chiamata Regina degli angeli perché pur essendo inferiore per natura agli angeli è ad essi superiore per dignità, dal momento che è diventata vera Madre di Dio. Mentre gli angeli comprendono bene, nella loro profonda cognizione, di essere null’altro che servi del Signore, la Madonna pur proclamandosi e definendosi l’Ancella del Signore, può dirsi senz’altro con verità anche sua Madre e, in quanto tale, godere di una certa autorità sul Figlio, a Lei divenuto volontariamente soggetto. San Giovanni Damasceno giustamente diceva: «Fra la Madre di Dio e i suoi servi v’è una distanza infinita». San Bernardino da Siena scriveva: «Alla gloriosa Vergine Maria servono tutte le creature, che servono alla Santissima Trinità, qualunque grado tengano esse nel creato, siano esseri spirituali come gli angeli, o ragionevoli come gli uomini, o corporali come il cielo e gli elementi, siano esse dannate o beate. Dal momento che tutte queste cose sono soggette al divino impero, lo sono altresì alla gloriosa Vergine». Dunque, la Madonna è Regina degli angeli a motivo della sua eccelsa dignità di Madre di Dio; dignità di cui non se ne può pensare una maggiore in tutto il creato.
Ma vi è un’altra ragione: la Madonna è la Regina degli angeli anche per conquista.
Gesù Cristo aveva diritto di regnare su tutti gli esseri in quanto Dio, ma nondimeno decise di conquistarsi il regno lottando contro Satana, schiacciandogli il capo e spogliandolo così dell’usurpato dominio. Non solo dunque volle dominare in quanto Dio, ma anche in quanto Salvatore. Questa decisione di Gesù coinvolse anche la Regina, sua Madre, la quale doveva essere l’assidua compagna di tutta la sua vita. Maria, dopo aver dato al Figlio di Dio le armi con cui avrebbe combattuto e vinto (ossia la natura umana passibile), fu partecipe delle sue fatiche, lotte, dall’infanzia fino alla sua terribile Passione e Morte, divenendo così anche partecipe della sua vittoria.
Attraverso il Sacrificio di Cristo e la compartecipazione attiva di Maria all’opera della Redenzione, gli uomini furono resi atti a riempire i posti lasciati vuoti dagli angeli decaduti, reintegrando le gerarchie angeliche. Così scrive san Lorenzo Giustiniani: «Maria fu data agli angeli qual Riparatrice». E sant’Anselmo: «Per mezzo di Te [Maria] vengono rinnovati gli elementi, salvati gli uomini, reintegrati gli angeli». E san Vincenzo Ferrer: «Maria è buona per gli angeli, poiché mediante l’opera sua sono riparate le loro cattedre».
Lo stesso papa Pio XII in un radiomessaggio così affermava: «Gesù è Re dei secoli eterni per natura e per conquista; per lui, con lui, subordinatamente a lui, Maria è Regina per grazia, per parentela divina, per conquista, per singolare elezione. E il suo regno è vasto come quello del suo Figlio divino, poiché nulla al suo dominio è sottratto. Per questo la Chiesa la saluta Signora e Regina degli Angeli e dei Santi, dei Patriarchi e dei Profeti, degli Apostoli e dei Martiri, dei Confessori e dei Vergini; per questo l’acclama Regina dei Cieli e della terra, gloriosa degnissima regina dell’universo: “Regina caelorum”, “gloriosa Regina mundi”, “Regina mundi dignissima”...». Ecco, dunque, un altro motivo che rende la Vergine Regina benemerita degli spiriti angelici.
Infine, Maria è la Regina degli angeli perché immensamente superiore ad essi nella grazia e nella gloria. Si può dire che tutta la grazia conferita da Dio ai nove Cori angelici messi insieme non uguaglia la grazia data a Maria. Se Dio abita familiarmente nei Troni e in tutti gli altri spiriti celesti, molto più familiarmente abita in Colei che si è scelta quale Sposa, Madre e Figlia primogenita. Se Dio concede la scienza delle cose divine a tutti gli angeli, in special modo al Coro dei cherubini, per questo simbolicamente detti dalla Scrittura “spiriti dai molti occhi”, molto più concede scienza a Maria. Il lume della gloria in Maria è secondo solo a quello del Verbo Incarnato. La Madonna penetra in modo insuperabile i misteri della Divinità e nella contemplazione della suprema Verità tocca cime a cui non potranno mai elevarsi nemmeno gli angeli. Infine, se agli angeli Dio accorda una carità ardentissima, in special modo ai serafini, molto più copiosamente la largisce in Colei che ama quale Ancella prediletta e Madre. Gli angeli contemplano tutto questo “celeste Prodigio” – come sant’Efrem chiama la Madonna –, e ne restano stupiti e ammirati. Se in vita gli angeli circondarono Maria Santissima, intrattenendosi con Lei e difendendola – come sostengono sant’Ambrogio e san Bonaventura –; se dopo la sua assunzione in Cielo non cessano più di ammirarla e amarla, di venerarla e d’inneggiare a Lei – come speriamo contemplare anche noi un giorno in Cielo –; così al presente gli angeli compiono con prontezza tutti i cenni di questa loro gran Regina. Santa Geltrude, in una delle sue visioni, vide stare innumerevoli angeli al cospetto di Lei e di là partire per difendere i suoi devoti dalle insidie diaboliche: «Al comando della Madre di Dio una moltitudine d’angeli si affretta a custodire quelli che la invocano».
Se gli angeli affollano, dunque, la chiesetta di Santa Maria degli Angeli, salendo con le preghiere dei devoti e scendendo con le grazie divine da elargire, è perché la Mediatrice e Regina ha voluto porre lì un particolare trono di grazia, dove svolgere il suo ufficio materno di grazia e misericordia.