“Il Verbo è il nutrimento degli angeli. Gli uomini non hanno la forza di nutrirsi, eppure ne hanno bisogno. Occorre trovare una madre che mangi di questo Pane soprasostanziale, e lo trasformi in latte per nutrire i suoi poveri figli. Ed ecco Maria: Ella si nutre del Verbo e lo trasforma nella santissima Umanità, lo trasforma in Corpo e Sangue, in questo latte soavissimo che si chiama Eucaristia” - Sant’Agostino
La vita di unione con la Madonna, come sua naturale conseguenza, deve portare a Gesù, ad amare sempre di più il Santissimo Sacramento dell’altare. Questo è il segno per misurare l’autentica devozione all’Immacolata. Ci uniamo a Maria per unirci più perfettamente a Gesù Cristo. Scrive infatti san Luigi M. Grignion da Montfort: «Se noi dunque stabiliamo la solida devozione a Maria Santissima, ciò è solo per stabilire più perfettamente quella di Gesù Cristo [...]. Se la devozione a Maria Vergine allontanasse da Gesù Cristo, bisognerebbe rigettarla come un’illusione diabolica».
D’altra parte, la nostra unione con la Madonna trova il suo punto più ardente di fusione piena e amorosa proprio nell’Eucaristia, e specialmente nella Santa Comunione. Il grande sant’Ilario, Padre e Dottore della Chiesa, scrisse infatti: «La gioia più grande che noi possiamo dare a Maria è quella di portare Gesù Eucaristico nel nostro petto». La sua materna unione con Gesù diventa unione anche con chi si unisce a Gesù, specialmente nella Santa Comunione.
Scrive inoltre il mariologo padre Gabriele Roschini che la consacrazione a Maria è il mezzo più efficace e più facile per consacrarsi a Cristo e per raggiungere la vita di unione con Lui. Egli riferisce che la Madonna, apparendo al beato Ermanno, disse: «Vieni a mangiare il pane che io ho impastato col latte verginale del mio sangue verginale; vieni a bere il vino che io ho estratto dal mio sangue più puro» e, mostrandogli l’Eucaristia, esclamò: «Ecco là il mio frutto. L’Eucaristia è mia».
C’è uno stretto collegamento tra l’Immacolata e l’Eucaristia, per questo scriveva san Giovanni Eudes: «Pensiamo a Lei quando [nella Messa] diciamo “introibo ad altare Dei”, ricordiamoci che dobbiamo offrire il sacrificio su questo altare divino [Maria] e non solo sull’altare materiale che non ne è che l’ombra. Dobbiamo offrirlo in unione alla carità e alla santità dei due Cuori ammirabili [di Gesù e di Maria], fusi in un solo Cuore sul medesimo altare, chiamato altresì il Santo dei santi».
Il beato Edoardo Poppe, poi, afferma: «Maria è l’ostensorio vivente e quando noi adoriamo Gesù in Lei, è proprio una adorazione del Santissimo Sacramento esposto “adoratio in ostensorio” [...], Maria ostensorio di Cristo a Betlemme, nella Presentazione, in Cana, sulla Croce, nell’Eucaristia e in Cielo... Non diciamo forse: “Mostraci Gesù, frutto benedetto del tuo seno”?».
In un altro scritto, il beato Edoardo rivela un segreto della sua vita sacerdotale, quando afferma che era la Madonna stessa a prepararlo per celebrare la Messa: «Quando vado a celebrare la Messa, chiamo in mio soccorso la mia Madre... [Ella] si mette con me ai piedi dell’Altare, vi sale con me; non è Ella forse la Madre del prete? Non stava forse vicina a Gesù, ai piedi della Croce, consacrificatrice? Ella tiene con me la patena e dice con me le preci della Messa».
La consacrazione all’Immacolata vissuta fedelmente ci porta pian piano alla perfetta adorazione dell’Eucaristia, ad amare e adorare Gesù Ostia con lo stesso Cuore di Maria, a prolungare qui su questa terra l’incessante adorazione con la quale la Vergine Santissima onora il Figlio suo. L’Immacolata ci comunicherà il suo amore, il suo silenzio, la sua docilità, la sua confidenza, la sua letizia, la sua verginità di mente e di cuore per poter corrispondere degnamente all’immenso amore di Gesù, che, per nostro amore, si rinchiude nel santo tabernacolo, volendo rimanere con noi fino alla fine dei tempi (cf. Mt 28,20). Il dovere più importante di ogni cristiano è quello di onorare la presenza eucaristica di Gesù, di circondare il trono eucaristico di affettuosa riconoscenza. San Piergiuliano Eymard riassumeva l’ideale della sua devozione a Gesù Sacramentato dicendo che voleva essere per Lui una piccola Maria.
Nella vita di santa Margherita M. Alacoque la consacrazione alla Madonna ha avuto un ruolo molto importante. Scrive infatti la Santa: «Verso l’età di dodici anni, la Beata Vergine si rese talmente padrona del mio cuore, che considerandomi come sua proprietà, mi dirigeva come una figlia a Lei consacrata, mi correggeva delle mie colpe, e mi insegnava a fare la volontà di Dio».
Fu proprio la Madonna a guidare la sua umile consacrata sulle vie della perfezione cristiana e della piena confidenza, fino a farla diventare la “confidente del Sacro Cuore di Gesù”. E la Madonna vuole operare questo anche nella nostra vita. Ella ci vuole donare un amore sempre più ardente per Gesù e una confidenza illimitata nella bontà del suo Sacratissimo Cuore.