Come attraverso gli ossessi Satana è costretto a riconoscere la potenza di Cristo su di sé, così egli è costretto a confessare la forza del piede immacolato di Maria. A questo proposito ecco la preziosa testimonianza di un noto esorcista italiano che nella seguente catechesi, dopo aver illustrato il protodogma mariano nell’insegnamento della Chiesa, riporta interessanti conferme tratte dai suoi esorcismi.
In Maria si contempla la massima partecipazione della bellezza di Dio, mai manifestatasi in una creatura umana. Ella «porta in sé, come nessun altro tra gli esseri umani, quella gloria della grazia che il Padre ci ha dato nel suo Figlio diletto, e questa grazia determina la straordinaria grandezza e bellezza di tutto il suo essere» (1).
Maria, Figlia del Padre, Madre del Figlio e Sposa dello Spirito Santo, è di una bellezza tale che chiunque abbia avuto la grazia speciale di vederla già su questa terra vive con la nostalgia di rivederla ancora. A chi un giorno chiedeva a santa Bernadette se la Madonna fosse bella, ella rispose: «È talmente bella che una volta vista si vorrebbe morire per poterla rivedere». Un giorno, mentre la Madonna appariva a padre Pio da Pietrelcina, il suo direttore spirituale, padre Agostino di San Marco in Lamis, che era presente all’apparizione, sentì padre Pio che diceva: «Aveva ragione Gesù... sì, sei bella... se non ci fosse la fede, gli uomini ti direbbero dèa... gli occhi tuoi sono più splendenti del sole... sei bella Mammina, me ne glorio, ti amo». Suor Lucia di Fatima, nelle sue Memorie, descrive la Madonna, che apparve a lei e ai suoi cuginetti, Giacinta e il fratello Francesco, come una Signora vestita tutta di bianco, che emanava uno splendore più intenso della luce del sole, ma che non impediva di fissarla in volto, di bellezza indescrivibile, tanto che Giacinta andò ripetendo a lungo dopo l’apparizione: «Ah, che bella Signora, che bella Signora!» e Francesco diceva: «Era più bella di qualsiasi persona che io abbia mai visto». Andando indietro nel tempo, potremmo trovare tanti altri episodi simili, come quello di sant’Ubaldo, il quale, un giorno, mentre si trovava in campagna e cantava le Litanie della Madonna, entrò in estasi, si alzò di alcuni metri da terra e, contemplando la Madonna che gli era apparsa, disse: «Quanto sei bella, Madre mia! Quanto sei bella!». San Giuseppe da Copertino, il “santo dei voli”, era talmente innamorato della Madonna e della sua bellezza che, spesso, ripetendo: «È bella Maria, è bella Maria!» volava a baciare le sue immagini che l’architettura dei luoghi sacri, a quei tempi, collocava in alto. Talvolta, rapito in estasi, trasportava con sé in volo anche i confratelli. Lo chiamavano “bocca aperta” perché, andando spesso in estasi, gli cadevano di mano le cose che sorreggeva e, ovviamente, si rompevano. [...].
Nessuna creatura umana è stata ed è così bella come Maria. Che cosa l’ha resa tanto bella? La condizione iniziale di grazia della sua Immacolata Concezione e la sua cooperazione libera e gioiosa con Dio, al suo progetto d’amore in favore di tutta l’umanità, che l’ha fatta crescere continuamente in quella pienezza di grazia iniziale, che nell’Assunzione ha raggiunto la perfezione soprannaturale. Maria «è l’ideale supremo della perfezione; è “la Donna vestita di sole” (Ap 12,1), nella quale i raggi purissimi della bellezza umana si incontrano con quelli sovrani, ma accessibili della bellezza soprannaturale» (2).
E tale ci viene presentata dalla Sacra Scrittura, dai Padri della Chiesa, dal Magistero, dai documenti Conciliari, dai mistici, dai santi e dalla liturgia. Nessuna creatura, neppure Maria, è bella da sé: è Dio l’autore della bellezza (Sap 13,3) che crea la «bellezza delle creature» (Sap 13,5). Dio, il Santo e il Vivente, è la Bellezza suprema e le sue opere sono belle-buone (cf. Gen 1,9.12.25.31): fra queste spicca Maria, alla quale il Figlio – immagina, nella fede, il beato Amedeo di Losanna – si rivolge in lode: «Tu sei bella, le dice: bella nei pensieri, bella nelle parole, bella nelle azioni, bella dalla nascita fino alla morte, bella nella concezione verginale, bella nel parto divino, bella nella porpora della mia Passione, bella soprattutto nello splendore della mia Risurrezione» (3).
Uno dei motivi della grande rabbia del demonio nei confronti di Dio è quello di aver creato Maria senza peccato, sin dal primo istante della sua esistenza. Il demonio infatti considerava suo diritto che ogni creatura umana, dopo la colpa originale, dovesse essere concepita contaminata dal peccato (4). Ma motivo di rabbia ancora più grande da parte del demonio nei confronti della Madonna, è il fatto che Ella non ha mai commesso un benché minimo peccato e ciò lo fa infuriare ancor più del privilegio dell’Immacolata Concezione ricevuto da Lei per dono gratuito di Dio. Pur essendo Immacolata, Maria restava libera. Il demonio odia tremendamente la Madonna perché, pur avendo provato in ogni modo durante la sua vita a farla cadere, mai è riuscito a farle commettere un peccato personale e, quindi, non ha potuto minimamente macchiare e deformare la bellezza di Dio in Lei. Ella, perciò, non possiede nulla che gli appartenga: Satana non ha potuto vantare nulla su di Lei; ecco perché Maria è l’unica creatura in grado di vincerlo completamente. Per tale motivo egli la odia e la teme quasi più di Dio stesso ed è incollerito più nei suoi confronti che nei confronti di Gesù Cristo: perché questi è il Figlio di Dio fatto uomo, mentre Maria è una creatura ed è l’unica creatura che gli è sfuggita completamente; l’unica sulla quale non ha mai potuto esercitare il suo diritto di conquista; l’unica che lo ha vinto in maniera completa, sia nel momento del suo concepimento, sia durante tutta la sua vita terrena. Ben si può affermare che Maria è la Vergine potente contro il male, perché Ella è l’unica creatura umana totalmente vittoriosa su Satana e su tutto il suo esercito. Il male, dunque, è del tutto escluso da Lei, ed è questo che la rende totalmente bella.
E questo è anche il motivo per cui, vari autori cristiani, ispirandosi alle parole della Sacra Scrittura: «Chi è costei che sorge come l’aurora, bella come la luna, fulgida come il sole, terribile come un vessillo di guerra?» (Ct 6,10) (5), hanno rappresentato Maria come la Donna bellissima che appare a Satana, come la condottiera indomita di un esercito schierato in battaglia. In questo passo biblico si può intravedere inoltre, a mio parere, anche la rappresentazione della speciale forza che, unica fra tutte le creature, Maria riceve da Dio per la lotta contro Satana.
Ecco come vari autori cristiani commentano l’espressione «terribile come un vessillo di guerra», riferendola a Maria. Pascasio Radberto († 865) così predica nell’omelia sull’Assunzione della Beata Vergine Maria: «Perciò [Maria] viene detta: terribile come un esercito schierato in ordine di battaglia. Ella infatti è divenuta terribile per le sue virtù; è divenuta come un esercito schierato in ordine di battaglia, perché è circondata dai presidi dei santi angeli» (6). Martino di Leon († 1203) nei suoi Sermoni dice: «[Maria] viene poi presentata come terribile, alla stregua di un esercito schierato, perché nella sua ascensione era da ogni parte attorniata da cori angelici e accompagnata dalle anime degli eletti» (7). Adamo di Perseigne († 1221) scrive: «Quando da questo mondo malvagio fosti assunta alla gloria del Cielo, sei divenuta per tutte le potenze del male terribile come schiere a vessilli spiegati... Mentre i cieli trasalivano di gioia, gli angeli ti tributavano onori, i santi esultavano e le insegne delle virtù scintillavano, apparisti veramente terrificante ai demoni» (8). Innocenzo III († 1216) in un suo sermone dice: «Chiunque si sente attaccato, o dai nemici, o dal mondo, o dalla carne, o dal demonio, guardi a questo esercito schierato per la battaglia, implori Maria, affinché Ella, per mezzo del Figlio “mandi l’aiuto dal luogo santo e da Sion ti porga sostegno” (Sal 19,2)» (9). Sant’Alfonso Maria de’ Liguori scrive: «Maria vien chiamata terribile contro le potestà dell’Inferno, come un esercito ben ordinato: Terribilis ut castrorum acies ordinata (Ct 6,4). Acies ordinata, poiché sa ben Ella ordinare la sua potenza, la sua misericordia, e le sue preghiere a confusione dei nemici e a beneficio dei suoi servi, che nelle tentazioni invocano il suo potentissimo soccorso» (10).
Infine nelle parole «fulgida come il sole», che richiamano un passo del libro dell’Apocalisse: «Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole» (Ap 12,1), mi sembra si possa senz’altro ravvisare l’immagine della bellezza della grazia divina, che in Maria sfolgora nel più grande splendore raggiunto mai da una creatura umana, e che si oppone alla bruttezza del peccato, per mezzo del quale Satana cerca di strappare gli uomini a Dio. Satana stesso rispecchia in sé il massimo della bruttezza alla quale sia mai giunta la creatura distaccatasi dal Creatore con la ribellione e il peccato.
Esempi tratti dagli esorcismi
Ecco, in diversi momenti, il demonio che cosa è stato obbligato da Dio a dire sulla santità, sulla bellezza e sulla totale assenza di peccato in Maria.
? Un giorno, mentre svolgevo l’esorcismo, rivolgendomi al demonio, gli ho detto: «Guarda il volto bellissimo della Madonna». Lui ha risposto: «Io non lo vedo, è buio, è buio, è buio per me. Non voglio e non la posso guardare. È la mia rovina, è la mia rovina, è la mia rovina da sempre, da sempre. Io la odio, la odio, la odio!». In altri esorcismi, proferì le seguenti espressioni: «Quegli occhi non li posso guardare! Non li posso guardare! Non posso! Non si descrivono! Quella bellezza non si descrive!». «Lei è Tutta Santa, io invece tutto dannato. Lei è Tutta Bella e io sono tutto ciò che è brutto. Lei è cresciuta nella pienezza di grazia, io sono cresciuto nella pienezza della morte». «Lei è piena di grazia! Lei è Santa, è Santa! Quella è Santa! Lei mi porta via le anime». «Guardate, guardate, guardate la luminosità dello sguardo di un bambino e vedrete la purezza di Maria, la purezza, la purezza e l’amore di Maria» (questa è stata una delle rarissime volte che, tra terribili contorsioni, ha pronunciato il nome di Maria).
? Un’altra volta, con un evidente linguaggio metaforico (non avendo egli né pelle né cervello, perché spirito immateriale), disse: «Ogni volta che scende in questa terra (si riferiva alla Madonna) noi sprofondiamo più in basso. Ogni sua lacrima è un buco nella nostra “pelle”; ogni suo sguardo è uno strappo nel nostro “cervello”; ogni suo passo è la nostra fine. Stiamo cercando di fermarla, non ci possiamo riuscire, perché Lei è più potente di noi. Il male non ha nessun potere su di Lei».
? Qualche giorno prima della solennità dell’Immacolata Concezione del 2010, mentre lo esorcizzavo, il demonio, con grande timore, esclamò: «Quella Donna luminosa è in questa stanza». Allora, nel nome di Gesù, gli ordinai di descrivermela ed egli così si espresse: «È tutta con il manto celeste che arriva fino ai piedi; ha una veste completamente bianca; ha un viso bellissimo il cui sguardo non posso sostenere e vi sorride; ha le mani giunte; ha tutta la corona di dodici stelle accesa; alla vita ha un cordone bianco al quale è legata quella catena (il Rosario). È su una nuvola e vi sta dicendo: “State tranquilli, Io sono qui con voi e vi aiuto”».
? Un’altra volta ho sentito queste frasi: «Non sopporto che Lei sia accanto a Lui al di sopra di me. Io ero l’angelo più bello, bello, bello; il più grande, grande, grande; io ero Lucifero, l’angelo per eccellenza. Che affronto! Che affronto! Concepire senza peccato uno di voi! Che affronto! L’Immacolata è l’affronto più grande che il tuo Dio ci abbia fatto. Far concepire uno di voi senza quel peccato che noi abbiamo creato è un affronto insopportabile. Tutti avevamo marchiato, tutti avevamo marchiato con il nostro segno, tutti, meno Lei! Non doveva farci questo! Uno di voi senza peccato!».
? Una più recente affermazione del demonio, da me raccolta durante i giorni della novena dell’Immacolata del 2010, mentre eravamo già nel tempo liturgico dell’Avvento, è la seguente: «La Donna dell’attesa, della speranza, Donna vestita di sole, dolcissima Madre. La Donna! Per amore dei suoi figli è stata creata prima di tutti i tempi nel pensiero di Dio e io puro spirito questo non lo posso sopportare. Quella carne putrida! È temuta da noi perché con la sua umiltà, ubbidienza, infinito amore misericordioso vi tiene in braccio. La purezza del suo corpo: non è mai stato toccato neanche da un pensiero, non ci sono riuscito neanche con un pensiero, non l’ho scalfito neanche con un pensiero, non uno, non uno, maledetti! Non la potevo toccare perché guardava sempre Quello, c’era sempre Quello, non è colpa mia, non potevo toccarla, mi faceva paura».
Qui il maligno non intende dire che non ha mai tentato Maria, ma afferma che la tentazione non l’ha mai toccata, cioè Ella non ha mai minimamente acconsentito a qualsiasi forma di tentazione con la quale il diavolo l’ha invano tentata.
? Un giorno, gridando, il demonio disse: «Sai come mi combatte Lei? Con l’umiltà! Lei si sente ancora l’ultima, pur essendo la prima! Lei si sente ancora la più inutile, pur essendo l’unica utile, l’unica necessaria a tutti voi, sporchi esseri umani! Voi siete fango e Lei si sente più fango di voi! Io odio l’umiltà e odio tutti coloro che lo sono, Lei per prima! La sua umiltà mi umilia più che la potenza di Lui».
? Altre volte ha detto: «L’anima di Quella splende della sua umiltà. Se voi foste umili, emanereste anche voi luce e tutti la vedrebbero, per questo io devo convincervi a essere superbi, così tutti vedranno il nero dell’Inferno, invece della luce del Paradiso». «Mai nessuno come Lei, mai ha avuto, mai, mai, mai, l’atteggiamento interiore e profondo di umiltà verso il suo Dio. Mai nessuno. A chi la vuole seguire, basta questo». «Anche ora che è stata incoronata, che è la Regina e ha intorno a sé angeli, arcangeli, serafini, è tra tutti sempre la più umile».
Note
1) Giovanni Paolo II, Lettera enciclica Redemptoris Mater, n. 11.
2) Paolo VI, Discorso per la chiusura del VI congresso mariologico e l’inizio del XIV congresso mariano, Roma, 16 maggio 1975.
3) M. G. Masciarelli, Pio IX e l’Immacolata, LEV, Città del Vaticano 2000, p. 90.
4) Il peccato della prima coppia umana, tranne per Maria, è stato «trasmesso per propagazione a tutta l’umanità, cioè con la trasmissione di una natura umana privata della santità e della giustizia originali. Per questo il peccato originale è chiamato “peccato” in modo analogico: è un peccato contratto e non commesso, è uno stato e non un atto» (Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 404).
5) Vedi anche Ct 6,4.
6) In Padri Latini (PL) 30, 122-142.
7) Ivi 209, 23-24.
8) Ivi 211.
9) Ivi 217, 584-586.
10) In Opere Spirituali, Serie B, Trattati speciali: Gesù Cristo, Maria SS. e i Santi, vol. V, Le glorie di Maria, c. I, III, Edizione PP. Redentoristi, Roma-Pagani 1954, p. 208.
* L’autore è religioso dei Servi del Cuore Immacolato di Maria ed esorcista nella diocesi in cui opera. È presidente dell’“Associazione Internazionale degli Esorcisti” e partecipa come apprezzato relatore, per quanto riguarda il ministero e la pastorale dell’esorcista, a convegni ecclesiali, nazionali e internazionali, nelle facoltà teologiche e nei seminari pontifici. Le attestazioni di lode mariana che raccoglie nel suo libro sono tratte dai suoi dieci anni di esorcismi e, benché a prima vista possano sembrare frequenti, non lo sono affatto sulla bocca del demonio. Il più delle volte – riferisce l’autore – egli non fa che esprimere ingiurie e offese nei confronti della Vergine Maria. Le parole riportate sono espressamente ed esattamente quelle proferite dai demoni nel corso degli esorcismi.